Ho da comunicare due cose importanti, ma soprattutto voglio rendere noto che dopo una lunga agonia, per il sottoscritto e non solo, il Movimento 5 Stelle è morto.
L’ultima fase di questo calvario inizia il 9 marzo scorso, quando ho invitato la stampa per raccontare della profonda ingiustizia subita con l’esclusione dalla piattaforma Rousseau della lista per le elezioni amministrative in cui ero candidato Consigliere e non Sindaco. Uomini e donne, con il loro impegno, le loro speranze e la loro passione, spazzati via con un invisibile colpo di mano che, senza riguardo alcuno, in un istante infrangeva tutte le regole di democrazia e di rispetto.
Da allora, nei lunghi giorni che sono trascorsi, ho cercato in ogni modo di risolvere la questione dall’interno, evitando qualsiasi azione che potesse nuocere al Movimento. Nutrivo la speranza, anzi la certezza, che non sarei stato lasciato solo, che avrei trovato il sostegno sicuro dei miei colleghi, persone con cui ho combattuto fianco a fianco, come fratelli, ai quali ho dato tutto il mio sostegno in ogni momento di necessità. E’ stato deflagrante nel mio animo l’effetto dell’inatteso: l’indifferenza a fronte della richiesta di una mano tesa per salvare un amico, vittima di una profonda ingiustizia.
Al di là di privati attestati di solidarietà, solo risposte di circostanza e nessuna reale disponibilità a mettersi in gioco, lottare, rischiare, battersi per un senso di onestà. Nessuno ha messo a repentaglio la propria posizione, nessuno ha rischiato di sacrificare la propria condizione per tentare di risolvere concretamente un’oggettiva, incresciosa situazione che in questi giorni, purtroppo, vive repliche continue in innumerevoli città, da Pesaro a Foggia, da Nettuno ad Ariano Irpino, da San Severo a Perugia, da Udine a Firenze, da Avellino a Civitavecchia. E così è stato, purtroppo, per tutti coloro che avrebbero potuto qualcosa, dal Capo Politico, ai Parlamentari fino ai Consiglieri Regionali.
Non riesco più a sentirmi parte di un contesto che mi ha fatto sognare sui principi del “uno vale uno” e del “nessuno deve rimanere indietro” e che oggi invece lascia morire di ingiustizia i suoi figli più cari.
Il Movimento è morto, conquistato da persone che, come virus, lo hanno infestato cancellandone l’identità e i principi fondamentali, a partire dal vertice (che finge di non vedere e non sapere) fino a casa nostra dove, percorrendo per intero la catena del disvalore, troviamo le materiali esecutrici di questo misfatto.
Dunque, per rispetto della dignità mia e di tutte le persone che hanno creduto in questo sogno, non posso continuare a supportare coloro che lo hanno brutalmente cancellato. E tantomeno posso restare inerme dinanzi a tanta prevaricazione.
Per questa ragione, con un dolore che non riesco neanche a raccontarvi, lascio quella che ho considerato dal primo momento la mia casa ideale, anche e soprattutto per contrastare questa inaudita violenza.
Oggi, dopo un decennio di assoluta dedizione, lascio con disperazione questo Movimento al suo destino. Non ha più bisogno di me e delle infinite energie che ho speso per esso.
Impiegherò le mie forze per salvaguardare il lavoro fatto in questi anni, nel rispetto dei tantissimi cittadini che mi hanno chiesto di continuare ad essere un loro punto di riferimento e per evitare che persone senza scrupoli, dopo essersi impossessate del “mio caro Movimento”, lo facciano anche con la mia Città.
Per queste ragioni scenderò comunque in campo alle prossime elezioni amministrative, correndo con il Polo Civico che sosterrà la candidatura a Sindaco di Carlo Costantini, persona a cui mi lega un rapporto di stima di lunga data.
Chi, come me, lo conosce a fondo non deve neppure chiedersi perché.
Carlo era al nostro fianco quando il Movimento 5 Stelle iniziò a presentare le sue liste alle elezioni amministrative.
Carlo ha costruito nelle regionali del 2008, lavorando insieme agli esperti della Casaleggio, il primo programma di una Regione che conteneva la maggior parte delle idee e delle proposte alle quali ci siamo poi ispirati.
Carlo credo costituisca l’unico caso in Italia di politico eletto due volte alla regione e due volte in parlamento, che con le sue scelte ha rinunciato a maturare anche una sola pensione.
Si dirà qualsiasi cosa su questa mia scelta, ma ciò che conta e che vi prego di evidenziare, sono le cause e non gli effetti, ossia la morte del Movimento 5 Stelle, assassinato dalle persone che lo hanno conquistato.
Resta un unico grande rimpianto, verso il gruppo che ha scelto me in questi anni come bandiera. Decine di persone che si sono spese in condizioni proibitive per donare la propria capacità e la propria umanità alla collettività, dando forma e sostanza, giorno dopo giorno, alla più pura rappresentazione del Movimento.
Che il Movimento, però, non ha voluto.
Il Consigliere Comunale
Massimiliano Di Pillo