Pescara – Dopo il taglio operato al pino in via Regina Margherita insorgono le associazioni Italia Nostra Pescara, Archeoclub Pescara, Conalpa onlus, Pescara Punto Zero, Forum H2o, Ecoistituto Abruzzo, La galina caminante, Miladonnaambiente, Oltre il gazebo-no filovia, lo fanno con una nota stampa che pubblichiamo integralmente.
Ti giri come per salutare un amico e vedi quel che resta di un bellissimo albero, presente anche nelle cartoline storiche, (Foto 1) quel Pino d’Aleppo da cui prese il via nel 2016 il movimento cittadino “Salviamo i pini di Pescara”, lì capitozzato, privato per sempre della sua dignità e del suo diritto alla vita, mortificato fino al nulla della sua bellezza.
Possiamo almeno chiedere PERCHE’?
Continuiamo ad assistere al depauperamento del patrimonio arboreo della città ad opera di un’amministrazione comunale che per prima non rispetta, né fa rispettare il (suo) Regolamento di Tutela del Verde Urbano approvato con Delibera di Consiglio Comunale l’8 settembre del 2007!
La concertazione è una parola vuota di senso. La pratica di questa amministrazione è sempre ambigua: ogni tanto si aprono tavoli di confronto ( mai permanenti) ma nello stesso tempo si portano avanti scelte decise con i soli uffici tecnici . Sempre la medesima procedura, lo stesso atteggiamento, le stesse azioni: potature intense, taglio di grandi alberi, abbattimento di interi viali arborei e denunce (penali) quando i cittadini protestano. Altro che partecipazione!
Ci chiediamo il PERCHE’ il settore del Verde urbano non abbia una consulta esterna con cui confrontarsi, come accade con tutti gli altri uffici comunali, dall’urbanistica all’immigrazione passando per il bilancio, consulta che avrebbe in ogni caso solo un valore consultivo, ma almeno rappresenterebbe le istanze dei cittadini. Lo chiediamo da anni ormai.
PERCHÉ’ non sono pubblicati sul sito del Comune gli appalti, i lavori che riguardano il patrimonio arboreo che è della collettività e la cui gestione viene pagata dalla stessa collettività con le tasse?
PERCHÉ’ non sono pubblicati sul sito del Comune i costi, le analisi tecniche, le determine che interessano gli alberi, gli arbusti e le aiuole cittadine, che sono da tempo abbandonati?
Il Pino di Viale Regina Margherita ha una storia. Permetteteci di raccontarla.
Nel 2016, era stato scambiato, dal tecnico incaricato dal Comune, per un pino marittimo (Pinus pinaster) che però in Abruzzo non c’è (è presente sulle Alpi), e in ogni caso ha un portamento dritto e colonnare. Tutto l’opposto del nostro pino d’Aleppo, dal fusto “tortuoso” e dalle “chiome a bandiera”. Questo portamento particolare rappresenta un adattamento climatico al vento, alle bufere marine e agli ambienti salmastri. L’irregolarità dell’albero è indice di maggiore stabilità essendo il risultato di una selezione genetica operata dall’ambiente fin da tempi remoti, come in parte è anche documentato nelle pitture del Museo Cascella di Pescara.
Fu detto che era pericoloso perché aveva un fungo sul fusto (Phellinus pini) e dimostrammo con documenti scientifici e con perizie ad hoc che il fungo non destabilizzava l’albero. Il Phellinus è, infatti, un tipo di fungo che si estende sotto corteccia e non penetra nel tronco. Inoltre il Pino d’Aleppo è praticamente immune ai funghi grazie alla sua resina abbondante e ricca di “oleoresine politerpeniche”, vale a dire come avere lieviti antichi.
Nel 2016 il Comune, sollecitato dalle associazioni ambientaliste, aveva chiamato un noto esperto- il dott. Giovanni Morelli – che aveva ribadito, dopo attente analisi ( pagate con fondi pubblici), la non imminente pericolosità della pianta quindi ne aveva decretato il “non abbattimento”.
Eppure il venerdì del 14 marzo 2019 il pino è stato decapitato.
Vogliamo sapere il PERCHE’
Come vogliamo sapere PERCHE’ è stato tagliato il Pino all’angolo tra viale Kennedy e via P. Maroncelli, il cui fusto denudato è lì esposto da mesi.
Anche questo Pino era stato “attenzionato”, erano state fatte analisi, sopralluoghi, spesi soldi e non era risultato pericoloso, invece nell’ottobre del 2018 anch’esso è stato “decapitato”. (Foto 8 e 9)
Ci si rende conto di quanto si stia abbrutendo il “nostro” paesaggio cittadino? Di come vengano cancellati costantemente elementi di bellezza unici, non più riproducibili in altri tempi e luoghi? Di quanto questo depauperamento sia nocivo alla salute pubblica?
CHIEDIAMO ancora una volta di fermare immediatamente i tagli sugli alberi di grandi dimensioni, soprattutto se sono Pini d’Aleppo storici, e di lasciare il passo ad una commissione di esperti.
All’indomani della grande mobilitazione dei giovani per il clima ci sembra il minimo che un’amministrazione possa fare.
A firma delle seguenti Associazioni:
ITALIA NOSTRA PESCARA
ARCHEOCLUB PESCARA
CONALPA ONLUS
PESCARA PUNTO ZERO
FORUM H2O
ECOISTITUTO ABRUZZO
LA GALINA CAMINANTE
MILADONNAAMBIENTE
OLTRE IL GAZEBO-NO FILOVIA