«Noi stiamo cercando di combattere la piaga della prostituzione con i pochi mezzi a nostra disposizione, visto che il fenomeno non è disciplinato in Italia e non è illegale». Ha affermato il sindaco di Montesilvano, Francesco Maragno, replicando alle dichiarazioni di L’Arcigay di Chieti e l’associazione Mazì Pescara. «Abbiamo organizzato un convegno di studi dal titolo “Contro la tratta delle donne”, sabato scorso, a cui sono intervenuti, oltre a rappresentanti delle forze dell’ordine, i componenti di una associazione, come la comunità Papa Giovanni XXIII, che stanno ogni notte sulla strada, al fianco delle ragazze obbligate a prostituirsi, per cercare di strapparle da quel turpe mercato. E nella sola Montesilvano ben 11 di loro hanno scelto, stavolta sì, autonomamente e con non pochi rischi per la propria vita e per quella dei loro familiari, di lasciare il “mestiere”.
Oggi ci indigniamo per delle parole e dei modi di dire entrati nella lingua italiana da tempo e non ci scandalizziamo per gli spettacoli indecorosi che accadono nelle strade delle nostre città. E soprattutto, c’è qualcuno che parla di sex-workers e di autodeterminazione, sapendo bene che, invece, le ragazze sono stuprate, violentate e sottomesse come schiave alle organizzazioni criminali. Se c’è qualcuno che ha idee migliori, ce le venga a proporre, ma soprattutto se ci sono altre persone, altre organizzazioni, altre associazioni che hanno intenzione di combattere, seriamente, questa piaga sociale che – quella sì – è un insulto e una violenza sulla pelle di tante giovani italiane e straniere, siamo pronti a vederli all’opera».