“Alcuni cittadini ci informano che le operazioni di taglio sono state eseguite per reprimere gli arbusti cresciuti troppo e ormai ingestibili che erano diventati anche ricettacolo di topi e di immondizia” aggiungono i coordinatori CNAlPa. “In pratica centinaia di arbusti passati a motosega per ricostruire una nuova siepe meno rigogliosa e per non impegnarsi in lavori di pulizia. Ci sembra una motivazione decisamente assurda perchè la manutenzione dei rifiuti e della sporcizia non deve portare in nessun modo alla distruzione di così tante piante di siepe”.
«Come associazione critichiamo totalmente questo metodo di gestire le siepi ornamentali che non appartiene alle pratiche del buon giardinaggio. Si tratta di lavori che rovinano il patrimonio collettivo, abbruttiscono il paesaggio, creano degrado e soprattutto distruggono i fondamentali servizi ecosistemici delle siepi cittadine. Esse svolgono il ruolo di corridoi ecologici per la biodiversità e sono importanti barriere anti-rumore. Le siepi sempreverdi, come nel caso dell’Oleandro, creano delle fitte barriere in grado di sottrarre grandi quantità di particolato atmosferico estremamente nocivo per la nostra salute. La corretta gestione delle siepi ornamentali va fatta migliorando le piante, rispettando la loro naturale forma ad arbusto e eseguendo potature magistrali che devono valorizzare l’aspetto estetico e fitosanitario.
Questo metodo poco professionale non valorizza i beni ambientali e si ripercuote inevitabilmente sul valore degli immobili e sull’immagine del paesaggio urbano in una città totalmente cementificata che abbisogna di verde e di siepi. Queste pratiche scorrette peggiorano la salubrità dell’ambiente tutto a danno dei cittadini e della collettività”.