domenica , 24 Novembre 2024

Un teatro per Pescara: Luigi Albore Mascia “371 posti pochi per una città che ha ambizioni di crescita culturale”

Linee di finanziamento solo in parte erogate e un violento stato di degrado dell’immobile a causa della lunga sospensione del cantiere: la realtà della struttura non ha bisogno di parole, tanto è evidente; il futuro, nelle dichiarazioni dell’amministrazione di centrosinistra, è di teatro pronto entro il 2020. Visto quanto accaduto, è lecito dubitarne.

“C’è un aspetto, però, di cui questa Giunta ostinatamente non vuole tener conto, ed è la capienza del Teatro: 371 posti sono oggettivamente pochi per una città che ha ambizioni di crescita culturale, con un bacino di possibile utenza come quello dell’area vasta metropolitana. Il ‘Michetti’ è un gioiello che fa parte della storia e del ‘cuore’ della città e che merita a pieno titolo di occupare un posto d’onore tra gli spazi culturali pescaresi, ma non è ‘il’ Teatro”.

“Mi piace ricordare la proposta che con la mia amministrazione avevo fatto per una struttura moderna e d’impatto – ricorda Albore Mascia – da realizzare nell’area di risulta, con un ampio numero di posti, un ‘Ridotto’ da utilizzare per spettacoli con meno richiesta di pubblico, mostre, convegni, uno spazio al servizio anche delle scuole. Il nuovo Teatro sarebbe stato servito da un parcheggio adeguato alle esigenze (cosa che per il Michetti non è) e nello stesso tempo sarebbe stato il cuore di un’area pedonale che avrebbe abbracciato anche la Biblioteca civica, che contavamo di realizzare sempre con il sostegno della fondazione PescarAbruzzo. Il Conservatorio a poche centinaia di metri sarebbe stato un ulteriore riferimento”.

“Tra qualche settimana dovrebbe tornare in Consiglio comunale il progetto per le aree di risulta – ricorda Albore Mascia –  in cui, naturalmente, il nuovo teatro non c’è. E si tratta davvero di non voler pervicacemente sfruttare una grande occasione. Sarà, e lo dico con convinzione, la prossima amministrazione di centrodestra ad apportare al più grande progetto per il centro della città le necessarie correzioni”.

“Pescara – conclude Albore Mascia – ha bisogno di tornare a pensare in grande, almeno per quelle funzioni di riferimento (scuola, università, cultura, arte) che sono l’anello di congiunzione tra crescita sociale, innovazione e sviluppo economico”.

 

 

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