Esce oggi, mercoledì 13 febbraio, in edizione digitale gratuita su www.lostatodellecose.com il libro “Dopo. Viaggio al termine del cratere” del giornalista Mario Di Vito. Il volume è accompagnato da una prefazione della scrittrice Silvia Ballestra e, realizzato in formato pdf ed epub, è la prima produzione editoriale dell’osservatorio permanente sul doposisma Lo stato delle cose.
Il link diretto per poter leggere e scaricare gratuitamente il libro è: http://www.lostatodellecose.com/scritture/dopo-viaggio-al-termine-del-cratere-mario-di-vito/
Racconto, reportage, inchiesta: la storia si snoda tra le persone e i luoghi devastati dai terremoti del 2016 e del 2017 a cavallo tra le Marche, l’Abruzzo, l’Umbria e il Lazio. Gli occhi non sono puntati tanto sulla tragedia in sé, quanto su tutto quello che è successo – anzi, non è successo – dopo, quando i riflettori si sono via via spenti e la commozione se n’è andata, lasciando spazio solo al silenzio e all’indifferenza. Le vacanze da ragazzino a Pretare e il ritorno nel borgo distrutto, il maceratese a pezzi e la strategia dell’abbandono, l’Abruzzo che «ringrazia del niente» che gli è stato dato, Amatrice come un checkpoint di Berlino Est, il deltaplano di Castelluccio e l’attacco speculativo a un territorio che si pensava intoccabile ma che dopo il sisma sembra una tavola apparecchiata per soddisfare i peggiori appetiti, la terra che non smette di tremare, la neve, la polvere e il punk hardcore: un viaggio senza ritorno al termine del cratere in cui la cronaca si mischia con il racconto in prima persona dell’autore.
Scrive Silvia Ballestra nella sua prefazione: «Questo libro parla del dopo, che è un infinito durante. Un dopo in cui continua a succedere di tutto o forse niente. Un dopo in cui rimangono pochi a raccontare perché raccontare ancora e ancora è faticoso e sembra di ripetersi e ripetere storie di “un Paese senza” che di terremoti ne ha visti tanti e spesso ti sembra che non ci sia nessuno ad ascoltare questi racconti».
«Dopo. ci racconta la storia infinita di un terremoto negato» osserva Antonio Di Giacomo, ideatore e curatore dello Stato delle cose: «Perché “infinito” è stato il tempo nella gestione dell’emergenza, a fronte delle casette consegnate anche dopo due anni dal sisma, e non aver finora declinato la parola ricostruzione equivale a negare di fatto il diritto a rinascere delle comunità e dei territori».
In primavera Dopo. Viaggio al termine del cratere uscirà anche nelle librerie per i tipo di Poiesis Editrice che ne realizzerà un’edizione cartacea ad hoc in collaborazione con lo Stato delle cose. I diritti d’autore del volume saranno completamente devoluti alla rinascita socioculturale delle comunità ferite dal terremoto.
Mario Di Vito, classe 1989, è cronista dalle regioni adriatiche per il quotidiano “Il Manifesto”. Dall’agosto del 2016 segue le vicende legate ai terremoti dell’Italia centrale. Nel 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo “Il male minore” (Edizioni Ae), seguito nel 2018 da “Due minuti a mezzanotte” (Fila 37). Nello stesso anno, con il regista Marco Di Battista, ha realizzato il documentario “Vista mare obbligatoria” sulla vita negli alberghi sulla costa degli sfollati del sisma, prima produzione audiovisiva dello Stato delle cose.
Quanto all’osservatorio di fotografia sociale e documentaria Lo Stato delle cose. Geografie e storie del doposisma, online dal 21 aprile 2017 raccoglie ad oggi oltre 20mila immagini e centinaia di reportage di documentazione a L’Aquila, nel Centro Italia e nelle altre Italie ferite dal terremoto, realizzate da circa cento fotografi italiani.