Il sito, in corrispondenza del quale il titolare dell’attività produttiva aveva stoccato un’ingente quantitativo di residui di lavorazione (consistenti in solventi e vernici altamente tossiche, esposte alle intemperie ed al conseguente rischio di dispersione diretta sul suolo circostante), si trovava peraltro a poche decine di metri dalle sponde del Fiume Salinello, in un’area già attenzionata dal nucleo ispettivo congiunto dei due enti.
All’atto del controllo, i militari della Guardia Costiera hanno anche accertato la mancanza del registro carico e scarico rifiuti pericolosi e non pericolosi, oltreché la totale assenza dei prescritti formulari per il loro smaltimento.
Ad aggravare la situazione, l’impossibilità da parte della ditta di esibire, all’atto dell’accertamento, l’autorizzazione alle immissioni in atmosfera, necessaria per i trattamenti operati nel proprio stabilimento industriale; carenza, quest’ultima, che, se confermata dagli ulteriori accertamenti in corso di svolgimento, comporterà il sequestro immediato anche di tutte le attrezzature impiegate per quelle determinate lavorazioni.
Contestualmente al sequestro della zona di illecito deposito di rifiuti pericolosi, è scattata la segnalazione della titolare della ditta alla competente Autorità Giudiziaria di Teramo, oltre all’elevazione di una sanzione fino a 6.000 € a carico della stessa per la mancanza del registro carico e scarico rifiuti.
“L’attività in questione – ha affermato Claudio Bernetti, Comandante della Guardia Costiera di Giulianova – è testimonianza dell’attenzione rivolta, senza soluzione di continuità, all’ambiente marino e costiero. Un’attività che la Guardia Costiera sente propria e porta avanti quale articolazione territoriale del Ministero dell’Ambiente.”