Italia Nostra rivolge appello alle forze politiche che si candidano al rinnovo degli Organi regionali, perché si impegnino a risolvere il problema, abbandonando la pratica che ha portato finora ad agire esclusivamente sui sintomi (dragaggi ripetuti per l’interrimento del porto) senza agire sulle cause che risiedono soprattutto a monte, lungo l’asta fluviale.
L’Associazione chiede che, per eliminare tanta “fanghizzazione”, vengano applicati i principi europei della prevenzione e della correzione alla fonte prendendo in considerazione la pianificazione di interventi risanatori sull’intero sistema fiume-porto-mare.
Sollecita quindi iniziative di tutela delle sponde mediante interventi di disciplina urbanistica e paesaggistica che non comportano aggravi di spesa per le Istituzioni Pubbliche mentre, viceversa, se adottati ed attuati farebbero risparmiare decine di milioni oggi impiegati per i dragaggi periodici, anche a beneficio della pesca del paesaggio e della salute ecologica del mare.
«Si tiene a sottolineare che la vegetazione fluviale spontanea –precisa Italia Nostra– é caratterizzata da rapidissimo accrescimento per cui i risultati di riportare acque trasparenti nel fiume può essere conseguito in pochi anni. In accordo con le indicazioni del mondo della scienza, Italia Nostra suggerisce che ai nostri fiumi vengano garantite fasce di vegetazione spontanea per uno spessore, ovunque possibile, di 30 – 60 metri, anche al fine di bloccare l’inquinamento diffuso mobilizzato dalle piogge, promuovere luoghi ad altissima biodiversità e favorire i processi naturali di autodepurazione degli ambienti fluviali, come richiesto dalle Direttive dell’Unione Europea».