giovedì , 21 Novembre 2024
La S.O.A.: servono controlli e chiusura delle strade forestali montane ai non autorizzati.

A Introdacqua e Bugnara ennesimo cervo ucciso dai bracconieri

Introdacqua – Sono immagini cruente che non mostriamo se non parzialmente quelle inviate dalla Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus le foto ritraggono la testa di un cervo ucciso dei bracconieri tra Introdacqua e Bugnara e sezionato per facilitare il trasporto, i resti sono abbandonati su una strada tra macchie di sangue; una triste realtà dell’Abruzzo e del resto d’Italia.

Infatti il bracconaggio è una vera e propria piaga del nostro paese, spesso dai risvolti internazionali come testimoniano gli innumerevoli abbattimenti – anche in questi giorni – di specie rarissime, come l’Ibis eremita, oggetto di programmi internazionali di reintroduzione finanziati da altri paesi il cui risultato diviene incerto proprio per le uccisioni illegali che avvengono nel nostro paese.

Dichiara Marco Liberatore, consigliere della Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus “Stamattina un passante ci ha segnalato il fatto con questa foto. Purtroppo chi abita nelle campagne e nelle aree montane può testimoniare che il fenomeno del bracconaggio è diffusissimo, con colpi sparati di notte e auto che girano indisturbate con tanto di fari direzionali visibili. Nonostante questo ci sono intollerabili resistenze da parte delle amministrazioni alla chiusura delle strade montane ai non autorizzati, come prevede la legge da molti anni. Sentiamo scuse risibili, come ad esempio quella del turismo, quando in Trentino le strade forestali montane vengono chiuse normalmente e il turismo non solo ne soffre ma ne viene incentivato. Un escursionista a piedi o in mountain-bike non la prende bene se si vede impolverare dal passaggio di un’auto, a parte l’aspetto culturale della fruizione sostenibile di ambienti sensibili. Inoltre la chiusura delle strade sterrate è una misura fondamentale per la prevenzione degli incendi boschivi innescati dai delinquenti. Serve un controllo capillare del territorio, visto che oggi abbiamo tecnologie facilmente utilizzabili e a basso costo come le fototrappole.
Il nostro paese ha precisi obblighi rispetto alla conservazione della fauna. Mi riferisco alle direttive comunitarie Habitat ed Uccelli che prevedono un’azione pro-attiva e preventiva di tutela della fauna. Purtroppo in prestigiose riviste e TV internazionali il nostro paese viene additato come uno dei più arretrati e incivili dal punto di vista del bracconaggio: questa foto sta lì a testimoniarlo. Fermiamo questo scempio!“.

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