Il vescovo ha visitato le camere, la sala da pranzo, la grande cucina, gli uffici destinati all’accoglienza e la sala convegni, dove si è fermato per rivolgere un saluto ai volontari e impartire la benedizione.
“Il desiderio di visitare Casa Ail è nato in occasione del ‘Gran Concerto di fine anno’, al quale ho partecipato su invito di Antonella De Angelis – ha spiegato monsignor Valentinetti – Conoscevo la struttura, ma non mi ci ero mai affacciato in maniera diretta. E’ accogliente e tenuta alla perfezione. Sono felice che esistano queste realtà: sono quei segni belli lasciati da persone che esercitano laicamente un servizio di amore, altruismo e carità. La mia benedizione va a chi ci abita, volontari e ospiti”.
“Ringrazio il vescovo per le bellissime parole – ha affermato Cappuccilli – Dopo 9 anni, abbiamo estinto il mutuo di oltre 1 milione di euro per la realizzazione di Casa Ail, che è finalmente nostra. L’impegno, ora, è rispondere con le nostre risorse alle richieste che ci perverranno dall’ospedale per migliorare la qualità della vita dei pazienti che stanno affrontando le cure e sostenere la ricerca scientifica”. In occasione della visita di monsignor Valentinetti, il presidente ha ricordato i dati relativi all’accoglienza: dal 21 giugno 2009, data dell’inaugurazione, al 31 dicembre 2018 sono stati ospitati nella struttura 316 pazienti, provenienti dalle province abruzzesi, e 418 accompagnatori, per un totale di 748 persone; da fuori regione i pazienti sono stati 187 (per lo più dal Molise, dalla Campania e dalla Puglia) e gli accompagnatori 461, per un totale di 648 persone. I giorni di permanenza degli ospiti in Casa Ail sono stati complessivamente 36.146.
L’Ail, oltre alla struttura di accoglienza, coordina il call center in ospedale e assiste i pazienti in reparto.