Nino A. D’Annunzio è un pescarese d’adozione che ama ed ha amato la città e i suoi epigoni ed eroi storici o mondani vecchi e nuovi. Dopo una intensa attività pubblica politica e sociale, che lo ha costretto per anni ad indugiare saltuariamente alla macchina per scrivere e poi alla tastiera del computer, oggi, chiusa quella pur esaltante esperienza, ha lasciato fluire dentro di sé tutto “il tempo perduto” che ha ritrovato e ritrova dando anima a racconti, poesie, ricordi, opinioni e a progetti di sceneggiature e romanzi. Il volume di racconti di esordio, “Storie proprio così”, comprende la novella “Violeta e Laurentino” finalista al Premio “M. Yourcenar” 2018, mentre con “Io che ti cerco” tratta dalla raccolta “Rime di amori” ha vinto ad Ispra, sul Lago maggiore, nel 2017, il Premio M. Berrino “Scrivi l’amore”.
“IMARCORD, gli ex vitelloni di Flaiano e altre novelle della mia Pescara” l’esordio letterario di Nino A. D’Annunzio
E’ una raccolta di scritti della nostalgia, di persone e vicende che segnano luoghi ed atmosfere dal pallido struggente ricordo, una dichiarazione d’amore per la Pescara di ieri che i suoi abitanti oggi non ritrovano più. Il libro è composto da una serie di racconti che fluiscono senza impacci verso il mare testuale del romanzo, un’opera ambientata a Pescara e in Abruzzo, sceneggiata con le persone che abbiamo conosciuto o incontrato o semplicemente ascoltato, dove la malinconia sembra sottolineare l’inesorabile arretramento della città e dei suoi cittadini, da metropoli curiosa, vivace e cosmopolita a ordinaria civettuola cittadina di provincia. Le storie vere o inventate di Robert lù matt, di Enzo la Vipera, di Ines la rossa sono senza imbarazzo mixate con quelle di Buby Durini, Eriberto, Andrea Pazienza, per ricreare colore e sapore di quella Pescara che coltivava ancora il sogno, o forse la velleità, di tornare ad essere la città più bella dell’Adriatico immaginata da Liberi e dove l’Imaginifico, nel quartiere “dannunziano”, vagheggiava di concludere la sua esistenza terrena.