L’attività odierna completa, di fatto, una prima fase di operazioni che questa estate aveva visto delocalizzare il prodotto ittico dalle zone prospicenti gli arenili dei Comuni interessati da interventi urgenti di ripristino dei litorali a nuove aree cosiddette di “restocking”, al fine di limitare l’impatto ambientale delle stesse operazioni di ripristino degli arenili sulla risorsa-vongola.
In questa seconda fase, invece, sotto l’occhio vigile della Guardia Costiera, le vongolare stanno portando a termine un ulteriore “progetto pilota” consistente nel ricollocamento della risorsa in zone più distanti dalla costa, per aumentarne – nell’ambito di una gestione oculata e lungimirante della risorsa – la tutela e le condizioni di crescita in un habitat che sostenga uno sforzo di pesca maggiormente sostenibile a vantaggio della qualità del prodotto stesso.
L’iniziativa, che ha “fatto scuola” a livello nazionale, seguita e promossa dall’Assessorato regionale alla pesca, ha coinvolto i Comandi abruzzesi della Guardia Costiera – tra i quali quello di Giulianova – in ragione delle proprie competenze in materia di tutela della pesca e della risorsa ittica, assicurate nella propria veste di articolazione periferica del Ministero delle politiche agricole.
In un clima di perfetta intesa istituzionale, l’Assessore Pepe ha potuto constare l’articolato quadro delle attività di pesca che si svolgono lungo la costa teramana in particolare, e quelle operative assicurate dalla Guardia Costiera, per garantire alle stesse una cornice di sicurezza e legalità.