Questa la cronaca in sommi capi di quanto accaduto, sul social blu però è stata pubblicato il link di rimando all’articolo di Repubblica con questo titolo “Donna violentata in spiaggia da un somalo. Aveva appena ottenuto la protezione sussidiaria”.
Il titolo con quell’accenno alla protezione sussidiaria ha ricevuto critiche sul social ed’è forse frutto di una titolazione realizzata in fretta (succede NdR) , abbiamo verificato il link, ora punta all’articolo che adesso titola diversamente “Pensionata violentata in spiaggia ad Ortona da un rifugiato. ‘Credevo che volesse uccidermi'”.
Insomma La Repubblica è corsa ai ripari ma le critiche restano, come quella del Segretario Regionale di Sinistra Italiana Daniele Licheri che lancia anche un appello alla categoria dei giornalisti a usare una terminologia appropriata. A volte per articoli aventi come oggetto i migranti, aggiungiamo noi, per evitare scivoloni, oltre al buon senso agli iscritti Odg basterebbe mettere in pratica quanto già stabilito con la Carta di Roma.
LICHERI (SI) “Con i giornalisti un lavoro congiunto insieme ai centri anti-violenza per cambiare linguaggio”
«Complimenti ai giornalisti di Repubblica che scavalcano a destra Salvini. Ma qual’è l’attinenza nel titolo tra la parola stupro e la parola sussidiaria?
Possibile che sui gravissimi episodi di violenza sulle donne che vanno sempre combattuti e condannati ,quando di mezzo c’è un migrante si specifica etnia e perfino se è richiedente asilo o se ha ottenuto lo status di rifugiato?
Ma mi chiedo nel 60% dei casi di violenza a sfondo sessuale che accade tra le mura domestiche forse i giornali scrivono Italiano di razza bianca?
Posso chiedere all’intera categoria dei giornalisti, che stimo, e chiamo in causa i nostri Abruzzesi come Ezio Cerasi, di pensare di fare un lavoro congiunto con i centri anti-violenza per provare a cambiare il linguaggio, usando parole come femminicidio e superando magari il concetto di razze?
Sono veramente stanco.
Pensiamo a prevenire questi fenomeni, e nella loro narrazione evitiamo di utilizzare un fatto già grave in un ulteriore strumento di distorsione e di divisione, visto il razzismo e la xenofobia dilagante che già ci sono in Italia.
Appunto perché è un problema culturale, se vogliamo cambiare la percezione comune che spesso è totalmente infondata, bisogna partire prima di tutto dalla comunicazione». Così il Segretario Regionale di Sinistra Italiana Daniele Licheri
LEGA ABRUZZO “Necessarie azioni non solo di repressione ma di prevenzione”
“Il terribile episodio di violenza sessuale avvenuto oggi a Ortona dimostra come le ovattate tesi del Consiglio d’Europa, che considerano il Decreto Sicurezza un passo indietro dal punto di vista dei diritti umani, siano lontane dalla realtà e dal comune sentire delle persone”, afferma Giuseppe Tagliente, commissario cittadino per la Lega a Ortona.
La violenza sessuale da parte di un immigrato, che ha ferito una donna ai Ripari di Giobbe ripropone drammaticamente il problema del controllo dell’immigrazione sul nostro territorio.
“La solidarietà nei confronti di una donna che ha subito un crimine orrendo non basta – afferma Tagliente – bisogna mettere in atto azioni positive che non siano solo di repressione, ma di prevenzione di questi reati che ci offendono profondamente. Siamo vittime della paura e dell’insicurezza. Gli italiani e gli abruzzesi chiedono un cambiamento forte, che garantisca loro serenità e diritti nel vivere quotidiano. Ed è a queste istanze che la Lega vuol dare una risposta normativa, seria e concreta. Perché le nostre città devono tornare ad essere vivibili e sicure. Per tutti”.
BIANCO (DC) “inaccettabile pensare di uscire, e dover avere paura di essere violentate”
“È inaccettabile” dice il segretario regionale Angelica Bianco della Democrazia Cristiana ” che nel 2018 una donna non possa tranquillamente passeggiare sulla spiaggia in una località amena come la bellissima spiaggia di Ortona zona Ripari , la cosiddetta spiaggia con i sassi”. Un ragazzo, ventenne di origine somala, di oggi la notizia, l’ ha violentata, ed arrecato oltre che un danno fisico uno ancora più grande, la non tranquillità nella società, “mi sento di sollevare questa problematica a tutela di chiunque, siamo persone libere, liberi cittadini che hanno diritto alla loro dignità e siamo per la difesa di tutte le categorie, nessuno può violare un diritto cosi importante.E’ inaccettabile pensare di uscire, e dover avere paura di essere violentate. Non può accadere e non deve accadere. Un grazie giunga alle forze dell’ordine che hanno operato tempestivamente arrestando il violentatore. Occorre un piano sicurezza importante . Crediamo nella giustizia e che sia pena esemplare.” Conclude il segretario Dc auspicando che non accada più.
VIOLENZA SESSUALE SU PENSIONATA, DI NARDO: “Episodio gravissimo”
“Un episodio gravissimo che conferma come i problemi che denunciamo ormai da tempo, sia a livello nazionale che sui territori, possano avvenire ovunque, anche nella nostra città e non solo nei grandi centri e a decine di chilometri di distanza”. Così il consigliere comunale di Ortona Angelo Di Nardo, capogruppo di Fratelli d’Italia, Lega, Libertà e Bene Comune, a proposito della vicenda avvenuta tra Ortona e San Vito, dove un migrante somalo di 20 anni, che gode dello status di protezione sussidiaria, si è spogliato in strada ed ha violentato una pensionata che prendeva il sole sulla spiaggia Cintioni.
“L’episodio odierno – aggiunge il capogruppo – ci lascia indignati. Prima che sia troppo tardi, è necessario fare il possibile per garantire il controllo dell’immigrazione e per non essere più costretti a leggere passivamente, da spettatori, storie tragiche come quella che ha visto protagonista una pensionata di 68 anni che in tutta tranquillità si godeva il sole di novembre sulla spiaggia”.
“Fatti del genere sono sconvolgenti – prosegue Di Nardo – Il concetto di sicurezza non è un optional e la politica, dal Governo agli amministratori locali, deve fare di tutto per tutelare i cittadini e per far sì che le città tornino ad essere sicure. Lo diciamo da tempo e lo ribadiamo, oggi più che mai: servono misure più drastiche per garantire la sicurezza, servono più uomini sul territorio, servono maggiori controlli. Bisogna far sì che il cittadino torni ad avere fiducia nello Stato, dato che c’è una scarsissima percezione di sicurezza, dovuta, tra le tante cose, anche ad una gestione incontrollata dell’immigrazione, divenuta oggi un problema di politica interna”.
“Un plauso alle forze dell’ordine, che hanno subito arrestato lo straniero responsabile dei fatti. Una cosa, però, è certa: ben vengano la repressione e i provvedimenti nei confronti di questi soggetti, ma è necessaria anche la prevenzione. I nostri cittadini devono tornare a sentirsi sicuri e la politica deve garantire loro questa sicurezza. Non ci stancheremo mai di ripeterlo”, conclude Angelo Di Nardo.