Abbiamo ascoltato il presidente Antonio Giovannelli che in primis ci ha illustrato le finalità dell’associazione: “Innanzitutto la nostra associazione è nata dalla volontà di alcuni papà di cercare di dare il proprio contributo alle esigenze di papà separati – ha spiegato il presidente dell’associazione Antonio Giovannelli – e soprattutto dei figli dei genitori separati perché l’associazione si chiama ‘Sono papà’, ma non intende tutelare solo il papà m anche il bambino proponendo la bigenitorialità, cioè entrambi i genitori devono essere presenti con i loro mezzi e con le loro disponibilità, ma comunque sempre presenti nella vita dei figli. È nata perché alcuni amici vicini a noi e anche noi stessi hanno avuto esperienze dirette e indirette con queste problematiche e quindi stiamo cercando di mettere a disposizione sia le nostre esperienze che anche le nostre professionalità, tra di noi ci sono diversi professionisti come avvocati, commercialisti, anche dipendenti, che mettono a disposizione che mettono a disposizione le loro esperienze per dare il miglior contributo possibile. Quindi ci siamo costituiti nel 2017, ci stiamo muovendo, stiamo raccogliendo testimonianze, stiamo avviando iniziative e tutta una serie di attività a supporto sia dell’associazioneche degli associati”.
Poi sul buon andamento della raccolta firme dello scorso fine settimana ha detto: “Ci siamo movimentati per la proposta di Legge 735 che riteniamo nel complesso molto valida, soprattutto perché finalmente c’è una Legge che mette al centro la priorità fondamentale che sono i bambini e i figli in generale. Sicuramente è una Legge perfezionabile, in qualcosa deve essere modificata, ma abbiamo registrato un successo, ci sono state tantissime firme di papà, ma soprattutto di mamme, m anche di genitori, di nonni e di bambini di genitori separati sia dalla parte di madre che dalla parte di padre perché c’era chi lamentava delle carenze da parte dei papà o da parte dei generi, o dalle proprie figlie o dalle nuore. Comunque non dobbiamo dimenticare che la società di domani è fatta dai figli di oggi e i figli di oggi fanno ciò che noi facciamo, quindi se noi ci comportiamo bene loro si comportano bene, se noi siamo sereni, loro saranno sereni con figli a loro volta sereni avranno un bagaglio da parte, nel caso di un bambino che va a fare ginnastica in palestra, fa gli addominali, si mette a correre e dice che lo sta facendo perché lo fa il proprio papà. Quindi i bambini seguono le nostre orme”.
E infine sull’incontro di Roma: “L’altro giorno siamo stati ricevuti privatamente dal senatore Pillon il quale si sta proponendo di sentire tutte le associazioni portatrici di interessi. L’incontro è andato bene perché abbiamo anche presentato con un dossier quelle che sono le criticità e i dubbi emersi con le varie persone, non esclusivamente con i papà separati, anche mogli di uomini separati e nonni. Lui ha preso atto di questo e ci ha assicurato che non sono gli unici casi, il campione di persone che abbiamo ‘intervistato’ risulta utile per la territorialità, ma soprattutto è abbastanza significativo anche a livello nazionale”.
Poi raccolto le testimonianze di due cittadini, Rossella Di Marco e L. B., che possono essere ascoltate nella parte audio inserita in questo articolo insieme all’intervista al presidente dell’associazione “Sono papà”.
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Avvenire del 22/09/18 pag. 2
FREQUENTAZIONE DEI PARENTI DA PARTE DEI MINORI
Gentile direttore, la frequentazione dei parenti da parte dei minori è contrassegnata con “rapporti significativi” nel nuovo testo Pillon dell’affidamento condiviso così come nel precedente. Non condivisibile. Si rischia che la frequentazione dei parenti sia realizzata mentre uno dei due genitori è libero e disponibile a seguire i figli. Per una giusta frequentazione dei figli basterebbe segnalare che un genitore può stare con i figli non meno di 12 giorni al mese e non più di 18 giorni al mese, in maniera diametralmente opposto all’altro. Il tutto in linea con le disponibilità di tempo dei due genitori. Silvio Pammelati Roma