giovedì , 21 Novembre 2024

Chieti, tante adesioni per la ‘Raccolta firme in favore della riforma sull’affido condiviso’

Lo scopo dell’iniziativa è stato quello di promuovere la comprensione che i figli hanno bisogno di ambo i genitori mamma e papà, la loro collaborazione può offrire una possibilità efficace di cura tramite un dialogo costruttivo.
Questo è il bilancio di Fabio Erro, rappresentante dell’associazione “Io sono papà”, sulla due giorni: “La due giorni che ci vede impegnati come associazione ‘Io sono papà’, ma anche come tante altre associazioni che in ambito nazionale si stanno muovendo per la 735, è nata con la necessità di tanti papà separati in modo che possano stare più tempo e di avere la possibilità come le mamme di condividere maggiore tempo con i propri figli, di poter avere una migliore relazione con loro. In parole povere non più soltanto piccoli ritagli di tempo, quindi divisi sulle scelte che riguardano i fanciulli, ma con le mamme di poter interagire nel miglior modo possibile per la crescita dei ragazzi per permettere loro di poter decidere serenamente con chi stare e svolgere la loro adolescenza e la loro crescita in maniera serena. Siamo stati impegnati a Chieti sabato e domenica, la maggior parte delle persone che sono venute a firmare devo dire che un buon 65% sono mamme, donne, sorelle che hanno visto la necessità in questa Legge di poter dare un’equità nella gestione dei figli. Ci sono state tantissime mamme che ci hanno chiesto di andare avanti come papà, hanno visto la possibilità, tra le tante difficoltà, di poter dialogare con la madre per un’unica esigenza: quella di educare i figli in modo che i due genitori non facciano più un conflitto, ma che riescano in una maniera giusta a dare un equilibrio per la loro crescita. Ricordiamo che i figli e le figlie di oggi saranno gli uomini e le donne e le mamme a i papà di domani, quindi in quello che facciamo noi oggi abbiamo una grande responsabilità: quella di poterli educare a scegliere i propri stili di vita e poter vivere la propria vita in modo sereno”.
La problematica è molto sentita e diffusa: “Purtroppo le separazioni in Italia come in Abruzzo aumentano ogni anno, già da quand si è coppia il problema è lo scarso dialogo che poi si manifesta anche nei rapporti conflittuali delle separazioni. Ogni anno aumentano sempre di più le separazioni, sono allarmanti, non ci sono delle figure che possano fare attualmente da mediazione, figure che non hanno potere sufficiente da poter permettere una mediazione tra i due coniugi che litigano. Sicuramente con la nascita di tante associazioni in così poco tempo si manifesta la necessità dei genitori di poter dialogare e metterli a confronto con le loro responsabilità, non tanto tra di loro perché un rapporto può cessare, quello che non finisce è il rapporto genitoriale tra i due ex coniugi e nel rispetto del figlio, deve essere lui in una ipottica piramide messo in cima con al centro i due genitori che insieme, mamma e papà, devono collaborare e dialogare”.

Abbiamo ascoltato anche due papà che hanno firmato.
Mario Zagaria: “Io sono separato con Decreto del Tribunale di Trani, mi sono separato nel 2007, dopo un matrimonio di 15 anni è finito l’amore. Comunque ci sono state delle concause come il posto di lavoro che si è perso, l’amore che non c’è oppure non c’è mai stato e crolla la famiglia, il pensiero della famiglia. Quindi vivi un fallimento molto brutto, perdi la dignità perché ti mettono al margine, da allora sono ancora disoccuparo, ho lavorato precariamente però di stabile non c’è più nulla. La cosa più brutta sono i figli perché assorbono tutta la tensione che c‘è in famiglia, loro non stanno a vedere le Leggi, se il papà sta a pagare gli alimenti, loro vogliono il papà ed il suo amore. Questo viene impedito da cavilli burocratici, Leggi ed è una cosa bruttissima, poi ci sono dei postumi che vanno avanti negli anni e possoo diventare dei traumi psicologici e possono diventare delle malattie psichiatriche. Mi sono separato, non riuscivo più a trovare lavoro e sono andato a vivere in un’associazione dove vivo ancora. La dignità che ti viene tolta fa male, poi la mia storia è stata un po’ violenta, pesante, c’è stata querela perché non pagavo gli alimenti. Queste sono cose che assorbono anchei figli e non va bene perché poi vengono traumatizzati. Vorrei che i papà separati avessero gli stessi diritti e doveri, ma più che altro parlerei di dignità, buonsenso, è il buonsenso che poi aiuta i figli a superare il trauma della separazione perché loro sentono l’abbandono, si sentono abbandonati ma non è così, nel mio caso non è così ma in alcune situazioni vedo alcune mamme che strumentalizzano il fallimento della famiglia, tutto a danno dei figli, anche se a volte è un grandissimo atto di egoismo da parte di entrambi i genitori e certe volte la madre influenza molto di più i figli perché, vivendoci, gli danno l’impronta psicologica”.

Francesco Montanaro: “Sono reduce da 23 anni di matrimonio, quest’estate abbiamo deciso di comune accordo di separarci, non era più il caso, si era rotto questo legame. La cosa che mi rincuora è che la madre è affezionata ai figli, quindi gli dà un occhio di riguardo, solo è che non ci stanno i presupposti per vederci sempre e per questo motivo mi sono avvicinato all’associazione che sensibilizza questa cosa, anche a livello giuridico le cose stanno cambiando. È da vedere se cambiano sempre nel verso della donna, della madre, o se ogni tanto cambia qualcosa anche per il ruolo del papà come genitore. Ci aspettiamo che venga rispettato anche il diritto del padre, del genitore, ad oggi a livello giuridico è avvantaggiata la madre dei padri se ne dimenticano, ricorrono a loro solo quando si deve pagare la retta per la scuola, il mantenimento per qualche associazione sportiva. Speriamo che la cosa possa cambiare con queste nuove Leggi che stanno per approvare”.

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