Il sindaco, accompagnato dall’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Cristina Marroni, dopo un breve saluto dello stesso Don Aniello, ha sottolineato l’importanza della applicazione e della conoscenza della realtà per poter essere poi capaci di giudicare e di fuggire le insidie. Ed ha invitato i ragazzi ad appassionarsi alla lettura, che consente di conoscere il mondo e di apprezzare la bellezza e la libertà.
In un’altra cornice, sebbene anche in questo caso all’interno del programma del premio Borsellino, il sindaco ha invece incontrato gi studenti dell’Istituto Di Poppa, anticipando con il suo saluto la relazione dello stesso Don Manganiello. D’Alberto ha sottolineato come la cultura, il lavoro e il Vangelo vissuto nei fatti e nelle azioni (così come testimoniato da don Aniello) siano gli elementi per legalizzare i singoli e la società. “Gli eroi di oggi – ha detto il Sindaco – hanno la forza di dare la propria vita per la legalità; sembrano figure irraggiungibili e invece noi dobbiamo comprendere il loro messaggio, il senso forte che vogliono trasmetterci con ciò che fanno. Al dovere – ha aggiunto – corrispondono i diritti e il primo dovere è combattere l’indifferenza, il male più grande della nostra società”. Quindi con un evidente riferimento ai fatti dell’attualità, il sindaco ha concluso tra gli applausi dei ragazzi dicendo: “Noi non possiamo essere indifferenti a chi ha bisogno e a chi chiede il nostro aiuto”.