“L’ Abruzzo è tra le regioni italiane a più alto rischio come dimostrano le sequenze sismiche registrate negli ultimi due anni. Le nostre volontà oggi trovano nell’esaurimento dei fondi CIPE e DPC un ostacolo di fatto insormontabile.
Ho ricordato al ministro –continua Mazzocca– dei 78 interventi realizzati in questi ultimi anni, per un ammontare di 62 milioni di euro. Questo però non basta! Il governo deve metterci in condizione di operare interventi urgenti sugli edifici strategici, in primis le strutture scolastiche.
Inoltre abbiamo l’esigenza di recepire parametri univoci e chiari in grado di stabilire l’inagibilità di una struttura ai fini della pubblica sicurezza; la definizione di linee guida sulle procedure da adottare in caso di inagibilità; ed infine la definizione di indirizzi operativi per la realizzazione delle verifiche tecniche.
Toninelli ha il dovere istituzionale di farlo, invece di trascorrere buona parte del suo tempo a rilanciare Twitter, a scrivere post e rilasciare a mezzo stampa dichiarazioni che violano persino il più saldo dei principi, cioè quello di non contraddizione, come ha fatto ad esempio in merito alle navi che possono sbarcare non nei porti ma su altre navi. Disorientato dalla natura confusa e confusionaria di talune esternazioni, ho ricordato al ministro che la mia missiva ha un carattere istituzionale. Vi sembrerà strano, ma da quando il vento del cambiamento soffia imperante sulle nostre fragili vite stiamo assistendo a veri e propri atti di mortificazione delle istituzioni democratiche regionali da parte dello Stato centrale. Lo dimostrano una serie di gesti che reputo intollerabili: il ministro del Sud ad esempio ha disertato all’ultimo minuto il tavolo tecnico sui fondi europei con il nostro Presidente Giovanni Lolli; e lo ha fatto all’indomani di quel terremoto annunciato, in caso di conversione, del Decreto Genova. In maniera unilaterale il governo ha deciso infatti di non destinare all’Abruzzo 250 milioni di euro per la messa in sicurezza anche dell’A24 e dell’A25, cosa che avevamo concordato con il precedente esecutivo. Al danno poi è seguita la beffa: per adesso il ministro Toninelli invece di rispondere alle nostre richieste, ha preferito “lavorare d’intesa” con una consigliera di minoranza pentastellata, Sara Marcozzi! È un gesto di ingerenza da parte della Marcozzi profondamente antidemocratico, pericoloso, che sostituisce le istituzioni con un soggetto privato, con un cittadino qualsiasi.
Al di là di questo aspetto, che ha il sapore di un prequel inquietante di un film che potremmo chiamare ‘ritorno ai Torlonia contro i cafoni‘, le conseguenze per tutto il tessuto sociale abruzzese potrebbero essere devastanti.
Esigiamo quindi una risposta rapida e sopratutto chiara: dei sofismi made in Casaleggio Associati l’Abruzzo non sa cosa farsene. Tantomeno il sottoscritto che è amante del lavoro e dell’impegno e non dello shopping compulsivo in cerca dell’ultimo vestito firmato”.
Inoltre abbiamo l’esigenza di recepire parametri univoci e chiari in grado di stabilire l’inagibilità di una struttura ai fini della pubblica sicurezza; la definizione di linee guida sulle procedure da adottare in caso di inagibilità; ed infine la definizione di indirizzi operativi per la realizzazione delle verifiche tecniche.
Toninelli ha il dovere istituzionale di farlo, invece di trascorrere buona parte del suo tempo a rilanciare Twitter, a scrivere post e rilasciare a mezzo stampa dichiarazioni che violano persino il più saldo dei principi, cioè quello di non contraddizione, come ha fatto ad esempio in merito alle navi che possono sbarcare non nei porti ma su altre navi. Disorientato dalla natura confusa e confusionaria di talune esternazioni, ho ricordato al ministro che la mia missiva ha un carattere istituzionale. Vi sembrerà strano, ma da quando il vento del cambiamento soffia imperante sulle nostre fragili vite stiamo assistendo a veri e propri atti di mortificazione delle istituzioni democratiche regionali da parte dello Stato centrale. Lo dimostrano una serie di gesti che reputo intollerabili: il ministro del Sud ad esempio ha disertato all’ultimo minuto il tavolo tecnico sui fondi europei con il nostro Presidente Giovanni Lolli; e lo ha fatto all’indomani di quel terremoto annunciato, in caso di conversione, del Decreto Genova. In maniera unilaterale il governo ha deciso infatti di non destinare all’Abruzzo 250 milioni di euro per la messa in sicurezza anche dell’A24 e dell’A25, cosa che avevamo concordato con il precedente esecutivo. Al danno poi è seguita la beffa: per adesso il ministro Toninelli invece di rispondere alle nostre richieste, ha preferito “lavorare d’intesa” con una consigliera di minoranza pentastellata, Sara Marcozzi! È un gesto di ingerenza da parte della Marcozzi profondamente antidemocratico, pericoloso, che sostituisce le istituzioni con un soggetto privato, con un cittadino qualsiasi.
Al di là di questo aspetto, che ha il sapore di un prequel inquietante di un film che potremmo chiamare ‘ritorno ai Torlonia contro i cafoni‘, le conseguenze per tutto il tessuto sociale abruzzese potrebbero essere devastanti.
Esigiamo quindi una risposta rapida e sopratutto chiara: dei sofismi made in Casaleggio Associati l’Abruzzo non sa cosa farsene. Tantomeno il sottoscritto che è amante del lavoro e dell’impegno e non dello shopping compulsivo in cerca dell’ultimo vestito firmato”.