“Manca solo l’invasione delle cavallette ed il delirio di certi soggetti politici di PD e FI sarebbe degno di una delle scene più belle della commedia americana. Ma non siamo al cinema, siamo nella realtà quotidiana che vivono tutti i cittadini abruzzesi, e c’è poco da scherzare. Trovo profondamente squalificante che chi ha costretto gli abruzzesi a subire tagli ai servizi primari e manovre volte ad arricchire banche e multinazionali, si permetta di parlare su una manovra che finalmente restituisce quanto finora è stato solo sottratto ai cittadini. A parlare sono FI, che ha istituito Equitalia, e il PD, che ha abolito l’articolo 18. Chi ha distrutto il Paese ieri, oggi sale in cattedra e ci dice cosa è meglio per gli italiani? Dovrebbero almeno avere la decenza di tacere!”.
Non usa mezzi termini Sara Marcozzi, consigliere regionale e candidato per il M5S alla Presidenza di Regione Abruzzo, nel commentare le esternazioni di Pagano di Forza Italia e Di Sabatino del Partito democratico, relative alla Manovra del Popolo prevista per la prossima legge di Bilancio.
“Si stanno trincerando dietro una politica del terrore” incalza Marcozzi “che ha solo lo scopo di nascondere l’inefficienza e la negligenza che ha caratterizzato i governi di centro destra prima e centro sinistra poi, che non hanno mai fatto in 20 anni quello che il M5S è riuscito a fare in pochi mesi al governo. Una realtà evidentemente troppo dura da accettare.
Ci accusano di fare deficit, ma noi abbiamo iniziato tagliando gli sprechi. Sprechi basati su privilegi che proprio i partiti, che vogliono giocare il ruolo dei moralizzatori oggi, si sono concessi ieri, votandosi leggi ad personam. Stiamo mettendo fine a questo stato di cose e gli unici a dover avere paura di questo governo sono i signorotti della politica e alcuni giornalisti dalla memoria corta, non certo i cittadini, non le piccole e medie imprese o i disoccupati. Non certo gli abruzzesi.
La manovra 2019 è incentrata su alcuni punti fondamentali del contratto di governo e prevede per il 2019 un rapporto fra deficit e PIL pari al 2,4%, non certo il più alto della storia, anzi, alcuni governi precedenti hanno innalzato questo rapporto con punti ben maggiori (Governo Berlusconi arrivò ad un massimo di 5,30% ed il Governo Letta/ Renzi al 3%) e non certo per ridare ricchezza ai cittadini. Questo minimo innalzamento del decifit è necessario a finanziare tutto quello che vogliamo realizzare con la prossima Legge di Bilancio. Reddito di cittadinanza, Pensione di Cittadinanza, abbassamento delle tasse, risarcimenti ai cittadini truffati dalle banche, e qui in Abruzzo sappiamo bene cosa significhi. Stiamo ridando aria pura all’Italia e quindi anche all’Abruzzo. Ma quali sono reali effetti di un piccolo aumento del deficit e come la prenderebbero i mercati? Se ci sono risorse inutilizzate, ed è difficile pensare che non ci siano con una disoccupazione sopra l’11%, un aumento della spesa in deficit produce un aumento più che proporzionale del PIL. Più tecnicamente si dice che il moltiplicatore è molto maggiore di 1 e questo lo sostengono anche il Fondo Monetario ed economisti di rilievo.”
Conclude Marcozzi: “La manovra del popolo non fa paura agli abruzzesi. Fa paura alla vecchia politica terrorizzata dal restituire dignità ai cittadini spezzando definitivamente le catene del ricatto clientelare di decenni di politiche di centro destra e centro sinistra”.