giovedì , 21 Novembre 2024
Pescara - «Una vicenda sconcertante quella della cosiddetta “tangenziale di Pescara”, il tratto di strada a scorrimento veloce che da Montesilvano permette un transito più scorrevole sino all’asse attrezzato e a Francavilla Sud. L’attuale imbocco di questa importante arteria sul versante di Montesilvano, aperto nel 2010, ha sin da subito creato problemi di inquinamento, soprattutto acustico, ad alcune abitazioni preesistenti alla realizzazione della strada» Intervengono così WWF e Legambiente con un comunicato congiunto sulll'imbocco per la tangenziale a Montesilvano.

Montesilvano, inquinamento all’imbocco tangenziale: WWF e Legambiente “Il Comune di Montesilvano provveda subito alla bonifica acustica”

Le associazioni ricordano come i problemi vennero certificati sin dall’origine dall’ANAS la quale già al momento dell’inaugurazione aveva vietato il traffico ai mezzi pesanti con massa a pieno carico superiore a 7,50 tonnellate. Una cautela, peraltro successivamente vanificata con la riapertura al traffico dei mezzi pesanti, che non ha comunque risolto il problema visto che l’ARTA, dopo i dovuti accertamenti, prima nel 2011 e di nuovo nel 2014, ha invitato il Comune di Montesilvano a procedere al risanamento acustico.
A poco sono valse le lamentele di un comitato di cittadini che ha più volte denunciato lo stato di inquinamento con esposti e manifestazioni. Alcuni residenti sono andati oltre e hanno fatto ricorso alla giustizia amministrativa affidandosi all’avv. Fabio De Massis. Il TAR ha dato loro ragione con una ordinanza, notificata il 6 giugno scorso, che imponeva al Comune di Montesilvano di provvedere entro 60 giorni al risanamento ambientale. Non è bastato neppure questo… i due mesi sono trascorsi e non c’è stato intervento alcuno.

«Il problema – sottolinea il delegato Abruzzo del WWF Italia Luciano Di Tizio – è che si continua a ragionare, nella gestione delle nostre città, con una ottica sbagliata: si privilegiano le esigenze del traffico e non quelle dei cittadini che hanno diritto a essere tutelati e ad ambienti vivibili anche e soprattutto quando non sono alla guida di un mezzo a motore. Nel caso specifico di Montesilvano la normativa non lascia adito ad equivoci: in presenza del superamento dei limiti di legge accertati dall’ARTA il Comune avrebbe dovuto operare un intervento di bonifica entro i successivi 18 mesi».

Il presidente di Legambiente Abruzzo Giuseppe Di Marco punta l’indice su un altro aspetto della vicenda: “La situazione di inquinamento che l’apertura della nuova tratta viaria avrebbe comportato imponeva una valutazione preventiva in sede di VIA, così come previsto dall’articolo 8 della legge 447/95 che ha imposto l’obbligo di adeguare i progetti di modifica o potenziamento delle strade alle esigenze di tutela dell’inquinamento acustico delle popolazioni interessate”.

Nulla invece è stato fatto, lamentano WWF e Legambiente. «Il Comune di Montesilvano, che non ha adempiuto ai suoi doveri neppure dopo una ordinanza del TAR, è del resto perfettamente in linea con un mal costume molto diffuso in Abruzzo: ben pochi enti locali –commentano gli ambientalisti– si sono adeguati infatti alle disposizioni normative introdotte dalla Legge Regionale n. 23 del 17.7.2007 che ha definito i criteri in base ai quali i comuni devono procedere alla classificazione acustica del territorio nonché alla redazione dei relativi piani. “È indispensabile – concludono le associazioni – che Montesilvano attivi a questo punto le procedure previste dal DM 29.11.00 coinvolgendo i comitati, le associazioni e i cittadini nel percorso di pianificazione e di scelta delle soluzioni progettuali da attivare evitando lo sperpero di denaro pubblico mediante la realizzazione di opere inutili e realizzate senza il necessario supporto scientifico esplicitamente richiesto dalla legge».

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