Sconfiggere il male, le 100 domande e le 100 risposte per prevenire, conoscere e combattere i tumori (192 pagine, 16 euro, in libreria dal 20 settembre) è un libro per tutti. Per le donne e gli uomini che purtroppo sono già stati toccati direttamente, o in famiglia, dal più temuto dei mali, per aiutarli a gestire questa emergenza. Per gli uomini e per le donne in buona salute, affinché rimangano tali. Per le ragazze e i ragazzi che si sentono distanti dal pericolo (ed è normale che sia così), ma che solo un regime di vita più consapevole e salutare potrà davvero mettere al riparo. Una visione internazionale e all’avanguardia della cura che si basa sulla personalizzazione (“vero futuro della oncologia”) come risposta ai rigidi protocolli e sulla terapia integrata (messa in atto ormai nei più avanzati centri di tutto il mondo, come al Memorial Sloan Kettering di New York, il “faro” più luminoso dell’oncologia a livello mondiale, dove la persona viene curata nella sua interezza, con un approccio olistico, a 360 gradi). Il tutto seguendo un “credo” professionale basato sul rispetto del paziente – persona e non numero! – sulla forza della verità e sull’amore per la libertà.
La dottoressa Maria Rosa Di Fazio è dal 2015 la responsabile del Servizio di Oncologia integrata del Centro medico internazionale SH Health Service di San Marino, dove applica e porta avanti lo speciale metodo chemioterapico del professor Philippe Lagarde, luminare francese di fama mondiale. Si è laureata in Medicina e Chirurgia, abilitata all’esercizio della professione medica e specializzata in Oncologia medica a Milano con pieni voti e lode, oltre a essere specializzata anche in Ozonoterapia a Padova. Ha lavorato per oltre vent’anni a Milano in diverse strutture ospedaliere e come medico strutturato nei reparti di Oncologia medica. Oggi vive e lavora tra San Marino e il capoluogo lombardo. La sua filosofia: “Il paziente È un essere umano e NON un numero”.
Oltre al suo metodo chemioterapico, Philippe Lagarde mi ha lasciato “in eredità”un’inesauribile miniera di conoscenze: così tante che nell’iniziale periodo di affiancamento, già soltanto osservandolo visitare, più di una volta mi ero ritrovata a pensare che avrei dovuto reimparare daccapo a fare il medico. E l’oncologa in particolare. Perché non si può mai smettere di imparare, dal momento che all’università ci insegnano Medicina, ma non a fare il medico, Arte che puoi imparare solo lavorando e studiando. Tutti i giorni, fino al giorno in cui smetterai.