domenica , 24 Novembre 2024
Mazzocca: "Archiviata la procedura di infrazione UE per il ritardo dell’adeguamento del Piano Rifiuti"

Via libera dell’Europa al nuovo piano regionale dei rifiuti

Pescara. «Accogliamo in maniera estremamente positiva la decisione della Commissione Europea sul nostro “Piano di Gestione Integrata dei Rifiuti”. E’ la riprova, qualora ce ne fosse stato bisogno, della bontà dell’operato di questa Regione negli ultimi anni sul tema della programmazione del proprio sistema ecologico, che – si rammenta – fin dal novembre 2014 è stato conformato agli indirizzi politici dell’esecutivo regionale, ovvero “economia circolare” e assenza di impianti di incenerimento di sorta». Così in una nota il Sottosegretario regionale con delega ad Ambiente ed Ecologia, Mario Mazzocca, interviene nuovamente su di un tema di pressante attualità.

Il Ministero dell’Ambiente, infatti, ha recentemente comunicato alla Regione Abruzzo l’archiviazione della Procedura di Infrazione “UE 2015 – 2065” relativa al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.

Nei confronti dell’Abruzzo, come per altre regioni in Italia, a causa dei ritardi per l’approvazione del documento di adeguamento del Piano Rifiuti, che doveva avvenire entro l’anno 2013 come previsto dall’art. 199, co. 8 del “Codice dell’Ambiente”, era stata aperta una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea.

«In realtà – continua il Sottosegretario -, non solo il documento programmatic ma anche lo stesso Piano erano già stati redatti nel novembre 2014, ma nella fase di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), il Ministero dell’Ambiente chiese alla Regione Abruzzo (ndr. febbraio 2016) di aggiornare tutti i dati gestionali dello strumento di pianificazione.

Tale richiesta, di fatto, impose alla Regione la completa realizzazione di un nuovo documento di Piano, per altro resasi necessaria anche alla luce della pubblicazione del “Decreto Inceneritori” del 2016 ed al fine di chiarire la posizione della Regione Abruzzo assolutamente contraria alla realizzazione di un impianto dedicato di incenerimento dei rifiuti urbani di 120.000 t/a, come invece ancora previsto dallo stesso. Il nostro Piano Rifiuti, infatti, dimostrava come il complessivo fabbisogno teorico di incenerimento era pari a 58mila tonnellate annue, oltre il 50% in meno rispetto alle stime del DPCM (121mila t/a). Con tali quantitativi non è assolutamente giustificata la costruzione di un impianto di incenerimento in regione Abruzzo. Tant’è che anche nel corrente anno abbiamo ribadito la propria decisione, originariamente assunta con la delibera n° 316 del 26 giugno 2017, circa il proprio NO alla costruzione di un impianto di incenerimento di rifiuti nel proprio territorio».

«A tal proposito – incalza Mazzocca – si accolgono favorevolmente le dichiarazioni dell’attuale Ministro all’Ambiente Costa di non volere realizzare inceneritori e di voler modificare il DPCM. Pertanto ci si aspetta una valutazione positiva del nostro Piano Regionale dei Rifiuti da parte del Ministero competente, valutazione che srà ulteriormente rafforzata dalla costante crescita delle raccolte differenziate dei Comuni che hanno raggiunto nel 2017 l’obiettivo del 56% (oltre il 4% in più rispetto al 2016 e circa il 10% in più sul dato 2014) e su cui non sarà difficile migliorarsi ulteriormente alla luce della avanzata realizzazione della “Rete Regionale del Riciclo” costituita da oltre un centinaio di impianti pubblici (fra centri di raccolta,  piattaforme ecologiche, centri del riuso, ecc.) dislocati sull’intero territorio regionale e completamente finanziati dalla Regione Abruzzo con un investimento complessivo di 36 milioni di euro».

«Ora – conclude il Sottosegretario regionale – sarà necessario superare l’eccezione di costituzionalità sollevata dal Consiglio dei Ministri sulla L.R. 5/2018, per la quale è stato presentato

un apposito disegno di legge regionale al fine di dare corso al documento di Piano approvato dal Consiglio regionale con Verbale n. 110/8 del 02/07/2018, uno strumento che intende procedere convintamente verso un’economia circolare e diffondere le buone pratiche ambientali dei cittadini e delle imprese».

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