“Ciò che c’era di illegale nell’area di risulta era ciò che noi abbiamo eliminato dopo ben 20 anni di mancanza di interventi –commenta Marco Alessandrini– con il mercato etnico e dell’integrazione noi vogliamo ristabilire il rispetto delle regole, lì e altrove in città. Questo, in relazione ad un’esigenza di inclusione legata ad un mercato che sarà regolato, controllato e aperto a tutte le nazionalità, senza distinzione di razza, sesso e religione, convinti come siamo che di questi tempi e per lavorare davvero per un futuro migliore, sia sempre meglio fare ponti che innalzare muri.
Facciamo tutto questo perché non si ripetano altri 20 anni di abusi visibili e saremo implacabili per il rispetto delle norme perché i diritti di tutti siano rispettati”.