Il nuovo ospedale di Chieti avrà una dotazione di 498 posti letto, che troveranno posto in 6 padiglioni: 2 di nuova costruzione (denominati P e N) e 4 ristrutturati (G, H, M, K), per un totale di 75500 metri quadrati di superficie. Le demolizioni, invece, riguarderanno 9 dei padiglioni attualmente esistenti. Il presidio disporrà di 1309 posti auto, a fronte dei 1071 della prima elaborazione progettuale, andando a risolvere uno dei disagi maggiormente segnalati dall’utenza che utilizza i servizi ospedalieri.
Il costo dell’edificio ammonterà a 118 milioni e 800mila euro, contro i 143 del primo progetto. Il privato che si aggiudicherà l’appalto per la costruzione (che resta naturalmente di proprietà pubblica), incasserà per 25 anni e mezzo un canone di locazione (il cosiddetto canone di disponibilità) fissato a base d’asta in 12 milioni 270mila euro e un canone per la concessione di servizi la cui base d’asta è invece fissata a 9 milioni 580mila euro. Sommando i canoni, il costo complessivo finale del nuovo presidio teatino arriva a 285 milioni di euro, soggetto in ogni caso a una percentuale di ribasso d’asta che lo comprimerà ulteriormente. La prima proposta del raggruppamento di imprese, invece, prevedeva un costo finale di 526 milioni. La Regione garantirà investimento con 30 milioni di euro, che oltre al presidio di Chieti, saranno utilizzati anche per i nuovi ospedali di Lanciano, Vasto e Avezzano.
“Su questi 30 milioni – ha spiegato Paolucci – credo sia importante fornire alcune precisazioni per smentire notizie errate circolate in questi giorni. Il contributo pubblico non ha nulla a che fare con la vicenda delle cartolarizzazioni della sanità. Le somme, così come è stato richiesto dai ministeri, saranno invece accantonate a garanzia del pagamento dei canoni di locazione. Occorre puntualizzare che la somma è riferita a 4 gare d’appalto (anche quelle degli altri ospedali di Lanciano, Vasto e Avezzano) e quindi l’importo finale da accantonare sarà sensibilmente inferiore; da quest’ultimo vanno ulteriormente sottratte le somme che la sanità risparmierà dalla diminuzione dei costi di gestione dei nuovi ospedali in luogo dei vecchi. Si tratta, dunque, di accantonamenti prudenziali, che potrebbero anche non essere mai utilizzati e tornare quindi a disposizione della Regione una volta scaduto il contratto con l’impresa privata. E’ certo, infatti, che i canoni potranno essere pagati dalla Asl anche solo con le somme risparmiate dall’efficienza gestionale ed energetica derivanti dal poter disporre di una struttura di ultima generazione”.
L’assessore ha poi voluto stigmatizzare le critiche piovute sul progetto del presidio. “Per anni – ha concluso – abbiamo assistito ad attacchi senza precedenti, che evidentemente non erano suffragati dalla conoscenza dei contenuti della proposta e degli aspetti economico-finanziari della stessa. Oggi, tutti quelli che hanno demonizzato l’opera dovranno ricredersi, perché questa maggioranza ha lavorato senza sosta per centrare il risultato di realizzare un nuovo ospedale a Chieti, senza fare sconti al privato, con l’unico obiettivo di consegnare a tutti gli abruzzesi un policlinico universitario all’avanguardia ed ecosostenibile”. I tempi di realizzazione prevedono un lasso di tempo pari a 66 mesi per la conclusione di tutti gli interventi e in caso di ritardi sono stabilite penalità a carico dell’aggiudicatario.