Nella lettera il sindaco Maragno sottolinea tutte le criticità che potrebbero svilupparsi andando avanti nel progetto di fusione nella tempistica dettata dall’attuale consiglio regionale.
«La fusione in assenza di concertazione – spiega il sindaco Maragno – rischia di compromettere tutti i vantaggi attesi da questo progetto. I cittadini ci chiedono servizi efficienti ed efficaci. Al momento, invece, non è stato prodotto uno studio tecnico ed economico-finanziario articolato ed esaustivo che valuti i costi e i benefici della fusione in tutti i suoi aspetti, come ad esempio il bilancio, i tributi, la pianificazione territoriale ed urbanistica, le infrastrutture, l’integrazione delle reti e dei sistemi informativi, delle banche dati e dei corrispondenti processi di elaborazione e gestione, i lavori pubblici, le manutenzioni, la polizia locale, la gestione dei rifiuti, la tutela ambientale, la logistica e il commercio, la mobilità, i servizi e le politiche sociali, i servizi scolastici, la promozione turistica. Crediamo, invece, che procedere ad ogni costo, con la fretta che la prossima scadenza dell’attuale consiliatura regionale richiede, comprometterebbe inevitabilmente la fusione alla quale si dovrebbe giungere con tempi e modalità ben diversi, partendo, ad esempio dalla condivisione di servizi».
Nella lettera si pone l’accento anche sul paradosso che verrebbe a crearsi nell’ambito dell’ente provinciale. Ai sensi della legge 56 del 2014, la cessazione dalla carica di consigliere comunale comporta la decadenza da consigliere provinciale e, inoltre, impedisce la candidatura alle elezioni provinciali. Ciò significa che se il processo di fusione andasse avanti così come pensato, non vi sarebbero rappresentative dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltre nella istituzione provinciale di prossima elezione.
«Riteniamo opportuno – conclude il sindaco – rimandare alla nuova amministrazione regionale che si insedierà da qui a pochi mesi, il compito e la responsabilità di confezionare, di concerto con le amministrazioni comunali interessate, un provvedimento legislativo che garantisca il successo del processo di fusione in termini di risultati attesi dai cittadini, ovvero servizi migliori, più efficienti e contenimento dei costi».