La notizia era balzata sulle cronache di un noto quotidiano nazionale che con toni scandalistici riportava brani di intercettazioni del 5 agosto 2014 alludendo al fatto che il contatto tra l’ingegnere e Damiani, in qualità di consulente della Procura, prefiguravano una situazione losca nel commettere reati di falsificazione.
Un clamore mediatico che ha esposto il decano dell’ambientalismo italiano ad una situazione molto dolorosa fatta di ricostruzioni dei fatti, inesattezze gravi e sostanziali. Eppure durante questi 5 anni di indagine, la sua richiesta di essere ascoltato, inoltrato dall’avv. Veronica Dini, non ha mai avuto seguito.
Secondo Damiani “Se fosse stato ascoltato dalla Procura e se il giornalista avesse avuto la sensibilità professionale di approfondire le notizie date in pasto al pubblico con disinvoltura, avrei potuto dimostrare non solo la mia assoluta estraneità ai fatti e l’infondatezza dell’accusa, ma anche che sono stato accusato di un reato tecnicamente impossibile a commettersi, visto lo svolgersi dei fatti alla luce del sole”.
Nella conferenza stampa di oggi, Damiani, che solo da pochi giorni è venuto a conoscenza dell’archiviazione del procedimento, già in atto invece dal gennaio di quest’anno, ha voluto rendere noto il felice epilogo di questa triste vicenda.
TagsGiovanni Damiani giustizia primopiano
Guarda anche
Il sindaco Masci interviene sull’omicidio al Parco Baden Powell
Pescara – L’omicidio avvenuto ieri a Pescara, con il ritrovamento del corpo di un ragazzo …