Dagli immancabili copertoni a centinaia di bottiglie di plastica, da una miriade di pezzi di polistirolo agli ombrelloni fino ad arrivare addirittura ad un fuoribordo e ad una poltrona: la foce era in condizioni letteralmente pietose.
Nonostante questa condizione a cui oggi hanno, purtroppo solo temporaneamente visto che i rifiuti sono continuamente portati sia dal fiume che dal mare che sono ormai vere e proprie discariche per i nostri scarti, la foce costituisce ancora un angolo verde nella conurbazione costiera che permette agli uccelli di sostare durante la faticosa migrazione. Infatti i volontari al lavoro hanno potuto osservare un raro Airone rosso e specie più comuni come il Piro piro piccolo e la Garzetta.
Tantissimi i sacchi di rifiuti raccolti che saranno ora classificati e catalogati (Brand-audit: qui il link per approfondimenti: https://www.breakfreefromplastic.org/) dai volontari di Greenpeace; i dati confluiranno in uno studio più ampio realizzato su decine di siti sulla plastica diffusa nell’ambiente e in particolare in mare.
Il materiale per la pulizia, dai guanti ai sacchi, è stato fornito dalla soc.Formula Ambiente che poi smaltirà il materiale raccolto.