Pescara. Dodicesimo e ultimo incontro per “Conversazioni a Pescara.” A chiudere il ciclo di conferenze e incontri con gli studenti sarà Eraldo Affinati e il suo “Tutti i nomi del mondo”. La mattina con gli studentidei Licei “Galileo Galilei” e “Leonardo Da Vinci” e l’IIS “Alessandro Volta”, il pomeriggio alla libreria Feltrinelli.
Il festival si concluderà ufficialmente il 10 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino. L’incontro è previsto alle 14:30 preso lo Spazio Book. Dopo il saluto del direttore del Salone, Nicola Lagioia e una breve presentazione del progetto di Oscar Buonamano, l’intervento di Gabriele Nissim dal titolo “Essere giusti nel proprio tempo.
Il dodicesimo incontro del festival di letteratura Conversazioni a Pescara. Società, lingua, letteratura è con Eraldo Affinatie il suo ultimo libro “Tutti i nomi del mondo”,
«Fare l’appello delle persone che abbiamo incontrato nella nostra vita, capire in quale senso sono state importanti e perché hanno lasciato un marchio indelebile: l’insegnante protagonista di questo romanzo compie un gesto consapevolmente rischioso che tuttavia lui sente necessario, quasi ineludibile. Ad accompagnarlo nell’impresa, con l’ingenua volontà di proteggerlo, per fortuna c’è Ottavio, suo ex alunno ripetente che si esprime soltanto in romanesco. Rispondono ventisei nomi, quante sono le lettere dell’alfabeto: individui provenienti da ogni parte del mondo, giovani profughi, antichi amici dispersi, nonni paterni e materni, adolescenti pieni di speranza, a volte sventurati. Alcuni, sopravvissuti a guerre e carestie, vivono fra noi; altri, che lasciano intravedere, insieme a un passato lancinante, vicende legate alla storia della Resistenza italiana, parlano da un oltre. Gli interlocutori, convocati al Colle Oppio di Roma, registrano la loro presenza in una scuola di lingua per immigrati, chiamata Penny Wirton, dove frattanto continua a scorrere tumultuoso il fiume d’umanità dolente che tutti ben riconosciamo. Ognuno racconta l’avventura in cui è impegnato. Ne scaturisce un’originale riflessione corale sull’epoca che stiamo attraversando, scrutinata nel filtro di un’esperienza intima e personale.».
L’appuntamento è per sabato 28 aprilealle ore 12:00, per gli studenti dell’IIS “Alessandro Volta”, Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” e Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Pescara. Nel pomeriggio l’appuntamento è alle ore 18.00 presso La Feltrinelli di Pescara.
Il festival letterario “Conversazioni a Pescara. Società lingua, letteratura” è un progetto di Oscar Buonamano realizzato con i licei “Galileo Galilei”, “Leonardo Da Vinci”, l’I.S.S. “Alessandro Volta”, il dipartimento di Architettura di Pescara dell’Università “Gabriele D’Annunzio, la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura di Torino e con il patrocinio del Comune di Pescara.
Ad interloquire con Eraldo Affinati saràOscar Buonamano, direttore editoriale di Carsa edizioni e Vice presidente Ordine Giornalisti d’Abruzzo,che è anche il direttore scientifico del Festival.
L’obiettivo del festival è quello di dialogare a scuola con scrittori e scrittrici contemporanei per stabilire un contatto diretto con gli studenti al fine di rendere più comprensibile la letteratura contemporanea e farla vivere nel luogo più importante per la formazione, la scuola. La letteratura come materia viva per comprendere meglio la nostra quotidianità e riflettere su temi senza tempo che sempre interessano l’uomo. Gli ospiti sono stati Gabriella Genisi, Gisella Orsini, Simona Barba, Francesco Sabatini, Emanuele Felice, Paolo Cesari, Renzo Paris, Donatella Di Pietrantonio, Giuseppe Culicchia, Bruno Arpaia, Paolo Di Paolo, Leo Palmisano e Eraldo Affinati.
Il 10 maggio, in occasione della giornata inaugurale del Salone Internazionale del Libro di Torino, alle 14:30, il festival sarà protagonista nel capoluogo piemontese con l’incontro conclusivo che vedrà la partecipazione del direttore del Salone, lo scrittore Nicola Lagioia e di Gabriele Nissim.
Eraldo Affinati, scrittore e insegnante, è nato nel 1956 a Roma dove vive e lavora. Insieme alla moglie, Anna Luce Lenzi, ha fondato la “Penny Wirton”, una scuola gratuita di italiano per immigrati.
Ha esordito con “Veglia d’armi. L’uomo di Tolstoj” (Marietti 1992, Mondadori 1998), un breviario interiore ispirato all’opera del grande scrittore russo.
Il suo primo romanzo, d’impronta autobiografica, s’intitola “Soldati del 1956” (Marco Nardi 1993, Mondadori 1997).
“Bandiera bianca” (Mondadori 1995, Leonardo 1996), narra la storia di un’evasione da un ospedale psichiatrico. Al ritorno il protagonista, uno strano ribelle individualista, insieme all’accettazione della coralità umana, lascia filtrare un giudizio aspro e risentito sull’Italia dei nostri anni.
“Patto giurato” (Tracce 1996) è uno studio monografico sull’opera poetica di Milo De Angelis.
“Campo del sangue” (Mondadori 1997) è il diario di un viaggio compiuto con mezzi poveri da Venezia ad Auschtwiz, sulle tracce del nonno, Alfredo Cavina, fucilato dai nazisti il 26 luglio 1944 a Pievequinta, Forlì, e della madre, Maddalena, riuscita a fuggire il 2 agosto 1944 alla stazione di Udine da un treno che la stava deportando in Germania.
“Uomini pericolosi” (Mondadori 1998) comprende nove testi, uniti da un racconto-cornice: Bongo, Il cuoco, Nove, L’unicorno, Natica d’oro, L’uomo dei muri, La tenda dei porci, Doss Trento, Il combattente.
“Il nemico negli occhi” (Mondadori 2001) descrive una rivolta urbana in una Roma apocalittica di un futuro che potrebbe essere il nostro.
“Un teologo contro Hitler. Sulle tracce di Dietrich Bonhoeffer” (Mondadori 2002, disponibile anche in ebook) riflette sull’azione etico-resistenziale di uno dei più grandi cristiani del Novecento.
“Secoli di gioventù” (Mondadori 2004) è la storia di un professore che, insieme a un suo strampalato allievo, insegue un giovane naziskin tedesco scomparso in India forse per sfuggire all’ossessione del nonno.
“Compagni segreti. Storie di viaggi, bombe e scrittori” (Fandango 2006) si compone di dodici sezioni nelle quali i reportages dai principali campi di battaglia della Seconda guerra mondiale si alternano a saggi su scrittori contemporanei. Il libro inizia a Hiroshima e finisce a Nagasaki.
“La Città dei Ragazzi” (Mondadori 2008) racconta un viaggio in Marocco compiuto dall’autore per riaccompagnare a casa due suoi studenti arabi. Nel corso di questa esperienza Affinati scopre, in un dialogo immaginario col padre scomparso, le radici della sua vocazione pedagogica e letteraria.
“Berlin” (Rizzoli 2009), un ritratto della capitale tedesca, è strutturato secondo una scansione quotidiana, da lunedì a domenica, nella cadenza, anche grammaticale, dei sette pronomi personali. Lunedì-io, martedì-tu, mercoledì lei, giovedì lui… Ogni giorno presenta ventiquattro capitoli ognuno dei quali termina con la descrizione di un quadro italiano.
“Peregrin d’amore. Sotto il cielo degli scrittori d’Italia” (Mondadori 2010) parte da Castel del Monte, il maniero di Federico II, e si conclude a Caprera, sulla tomba di Giuseppe Garibaldi, passando nei luoghi della letteratura italiana: dall’Umbria di San Francesco alla Roma di Pier Paolo Pasolini, attraverso il Monte Ventoso di Francesco Petrarca, l’isola di Lampedusa di Ludovico Ariosto, la Gerusalemme di Torquato Tasso, la Calabria di Tommaso Campanella, la Stoccolma di Vittorio Alfieri, la Londra di Ugo Foscolo, la Firenze di Carlo Collodi, la Sicilia del Verga e di Pirandello, la Ferrara di Giorgio Bassani, la Torino di Primo Levi e Beppe Fenoglio…
“L’11 settembre di Eddy il ribelle” (Gallucci Editore, 2011), illustrato da Emma Lenzi, racconta a chi era ancora bambino nel 2001 il più grave attacco terroristico di tutti i tempi e il suo significato nella storia dei popoli del mondo.
“Elogio del ripetente” (Mondadori, 2013) è una riflessione autobiografica sulla scuola e le sue difficoltà raccontate dalla parte dei più deboli.
“Vita di vita” (Mondadori, 2014) è la storia di un viaggio africano insieme a Khaliq, le cui radici strappate vengono raccolte dai fantasmi dei partigiani trucidati dai nazisti, i quali sembrano consegnare ai nostri adolescenti inquieti il testimone incandescente della loro giovinezza spezzata, rinnovando agli occhi dello scrittore il valore profondo e lacerante dell’azione paterna senza ricambio, né compenso. A fondo perduto.
“L’uomo del futuro. Sulle strade di don Lorenzo Milani” (Mondadori, 2016) è una speciale rievocazione della vita del priore di Barbiana attraverso il riflesso dei Don Milani di oggi sparsi in tutto il mondo.
Ha curato l’edizione completa delle opere di Mario Rigoni Stern, “Storie dall’Altipiano” (I Meridiani, Mondadori, 2003).
“Italiani anche noi” (Il Margine, 2011) è il manuale della Penny Wirton, cui si aggiunge l’eserciziario omonimo (Il Margine, 2015).
L’ultimo libro di Eraldo Affinati s’intitola “Tutti i nomi del mondo” (Mondadori, 2018).
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