Le musiche originali sono del maestro Davide Cavuti, compositore cinematografico e teatrale per registi quali Michele Placido, Lino Guanciale, Pasquale Squitieri, Giorgio Albertazzi: i temi musicali originali saranno da commento alle “Parole alla Madre” accanto all’esecuzioni di alcuni brani sacri interpretati dal soprano Chiara Tarquini e dalla pianista Sabrina Cardone.
L’appuntamento rientra nel cartellone dei festeggiamenti in onore della Madonna della Libera di Pratola Peligna: per l’edizione 2018 il ricco e variegato programma, a cura del Comitato presieduto dal giornalista Ennio Bellucci, avrà un prologo culturale di livello nazionale con la partecipazione di artisti del mondo del teatro e del cinema come tengono a
Edoardo Siravo, attore e regista, è stato regista degli spettacoli teatrali “Voieurs”, di G. Amendola, di “Shakepiriana”, con Michele Placido, de “Le Regine”, con Ivana Monti, “Le Troiane”, di Seneca, con Anna Teresa Rossini, di “Albertine”, di Alma Daddario.
Per quanto riguarda le Regie Liriche, ha curato, nel 2003, la regia di “Macbeth” di Giuseppe Verdi, con Marzio Giossi e Anna Valdetarra, per il Comunale di Vercelli e per la stagione teatrale di Nichelino e nel 2004 “Simon Boccanegra”, per Vercelli, Cuneo e Nichelino. Per il Teatro Consorziale di Budrio, ha curato la regia di “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, con Marzio Giossi e Fernanda Costa. Ha inoltre collaborato con l’Orchestra Filarmonica di Torino e dal 2004, con il M° Gabriele Bonolis, come voce recitante in numerosi concerti, tra cui “Pierino e il lupo” di Prokofiev e Egmund di L. V. Beehtoven. Al Festival Internazionale di Casablanca consegue il premio per la migliore regia e tre premi per i suoi allievi attori. Svolge inoltre intensa attività di doppiatore ed ha prestato la sua voce, tra gli altri, a G. Depardieu, C. Reewe, P. Veller, M. Keaton, P. Fonda, J. Irons, K. Richards e Koji Yakusho. Nel 2007 ha conseguito l’incarico di Direttore Artistico del Festival del Teatro dei due Mari a Taormina. Ha debuttato a novembre 2014 con “Aspettando Godot” a Milano per la regia di Maurizio Scaparro.
Nel 2017 ha ricevuto il “Premio Flaiano” come migliore attore protagonista per l’interpretazione del Maestro Alessandro Cicognini nel film-documentario “Un’avventura romantica” di Davide Cavuti presentato al “Festival del Cinema di Venezia” 2016.
Vanessa Gravina, all’età di dieci anni esordisce al cinema con “Colpo di Fulmine”, regia di Marco Risi, Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista esordiente. L’anno dopo gira, per Alberto Lattuada, “I due fratelli”. Seguono “Maramao”, esordio alla regia di Giovanni Veronesi.
Inizia la stagione televisiva con “La voglia di vincere”, di Vittorio Sindoni, con Gianni Morandi, e “Don Tonino”, di Fosco Gasperi, commedia seriale con Gigi e Andrea. Di nuovo il cinema con “32 Dicembre”, regia di Luciano De Crescenzo, con Marina Confalone, Renato Scarpa, Enzo Cannavale. Poi “Sentimental”, rivista musicale per RAI 3, di Enzo Muzzi. Di nuovo in televisione con “La piovra 4” e “La piovra 5”, per la regia di Luigi Perelli.
E’ di nuovo in televisione con serial di grande successo popolare, quali “I coccodrilli”, di Josè Maria Sanchez, “Incantesimo”, “Sospetti 3” di Luigi Perelli, “Gente di mare” di Vittorio de Sisti e “Pompei, ieri, oggi, domani”, regia di Paolo Poeti. Ancora cinema con Emidio Greco, in “L’uomo privato” e “Aria”, opera prima di Giorgio Arcelli Fontana. Infine a teatro interpreta Giulia, nel dramma di August Strindberg “La signorina Giulia”, regia di Armando Pugliese, con Edoardo Siravo, “Le troiane”, regia di Livio Galassi, con Erica Blanc e Edoardo Siravo. Per lo Stabile di Messina, sotto la direzione di Walter Manfrè, è “Agata”, dramma di Rocco Familiari. E’ Ersilia Drei in “Vestire gli ignudi”, di Luigi Pirandello, con Gigi Diberti, per la regia di Walter Manfrè.
È Claudia Procula in “Pilato sempre”, di Giorgio Albertazzi, per la regia di Armando Pugliese.
È Annabella in “Peccato che sia una sgualdrina”, di John Ford, regia di Federica Restani.
Interpreta Clitemnestra nell’Orestea di Eschilo ed è protagonista a teatro nelle opere “Nella città l’inferno”, dramma di Suso Cecchi d’Amico, per la regia di Francesco Tavassi e Dacia Maraini, e “Rudens”, di Plauto, per la regia di Walter Manfrè.
Davide Cavuti, laureato in ingegneria elettrica con una tesi sulla “Robotica e l’automazione industriale” presso l’Università degli Studi dell’Aquila, è, inoltre, attivo come compositore di musiche per il cinema e per il teatro per registi quali Michele Placido, Lino Guanciale, Giorgio Pasotti, Ugo Pagliai e per i compianti maestri Giorgio Albertazzi e Pasquale Squitieri. Ha collaborato con i “Premi Oscar” Ennio Morricone, Luis Enriquez Bacalov e Nicola Piovani. Ha debuttato nel grande schermo componendo alcune musiche originali per la colonna sonora dei film “Il Grande Sogno” (2009) con Riccardo Scamarcio e Luca Argentero e per “Vallanzasca – gli angeli del male” (2010) con Kim Rossi Stuart, entrambi con la regia di Michele Placido e invitato insieme al cast del film a partecipare alla 67° “Mostra del Cinema di Venezia”.Nel 2012 firma la colonna sonora del film “Itaker-Vietato agli Italiani” prodotto da Rai Cinema con Francesco Scianna e Michele Placido, ricevendo il premio come migliore colonna sonora della stagione al “Premio Roma Videoclip 2013”. Nel 2014 compone per il film “L’altro Adamo” di Pasquale Squitieri. Ha collaborato con i più grandi attori del cinema e del teatro italiano e vanta inoltre collaborazioni con i cantanti Katia Ricciarelli, Antonella Ruggiero, Grazia Di Michele Nel 2016 ha scritto e diretto il film-documentario “Un’avventura romantica” sulla vita di Alessandro Cicognini, presentato allo “Spazio FEdS” del 73esimo “Festival del Cinema di Venezia”, ricevendo il “Premio Flaiano” per la regia. Nel 2017 torna al “Festival del Cinema di Venezia” con un suo documentario “Preghiera” presentato nello spazio “Italian Pavilion” con “Istituto Luce” e dedicato alle popolazioni colpite dal sisma dell’Aquila e del Centro Italia. È direttore del “Centro Studi Nazionale Alessandro Cicognini” e dal 2004 è presidente del “Premio Culturale MuMi”.
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