I due esperti sono intervenuti dopo i saluti del sindaco di Pineto, Robert Verrocchio, del presidente Anci Abruzzo, Luciano Lapenna, e il sottosegretario della Regione Abruzzo, Mario Mazzocca.
Moderatori Massimo Luciani e Silvio Ranieri, rispettivamente di Anci Abruzzo e Umbria.
A seguire gli interventi di Silvio Liberatore, dirigente del servizio emergenze della Protezione civile Abruzzo e di Francesca Procacci, Umbriaprociv.
“Siamo una regione che ha fatto spesso i conti con le calamità e le emergenze, i cui amministratori hanno sempre necessità di lavorare con le norme e con i piani di protezione civile”, ha detto il presidente di Anci Abruzzo, Luciano Lapenna, “in questi giorni è stato varato il nuovo Codice della Protezione civile con norme che investono il lavoro delle amministrazioni comunali a partire dalla predisposizione dei Piani di emergenza”.
“Il nuovo codice ci pone di fronte all’esigenza di una organizzazione più efficiente”, spiega il sindaco di Roseto, Sabatino Di Girolamo, presente all’incontro con il responsabile della Protezione civile del Comune, Guido Cianci, “Stiamo da tempo aggiornando i nostri piani di emergenza e la giornata di studi di oggi ci ha dato importanti indicazioni. Certo, dobbiamo sempre fare i conti con le risorse limitate che possiamo mettere a disposizione, ma – come sempre – facciamo il massimo per garantire la sicurezza dei nostri cittadini. Come ha ricordato il presidente Lapenna, il nostro territorio regionale – e in particolare la nostra provincia – recentemente sono stati messi a dura prova dalle avverse condizioni meteo e dalle scosse di terremoto, ma i Comuni hanno lavorato al 110 per cento delle proprie possibilità. LA nuova legge 1/2018 rappresenta un quadro normativo più compiuto e chiaro rispetto alla precedente legge 225 del 1992 che è da considerarsi abrogata, anche con riferimento ai compiti dei Comuni e dei sindaci in generale. Non possiamo che prendere atto, positivamente, di questa modifica legislativa e continuare a lavorare per la sicurezza della città in caso di calamità”.