Pescara – “I due leader del Comitato anti-filovia sono finalmente usciti allo scoperto: per anni hanno urlato il proprio rifiuto del filobus, strumentalizzando tecnicismi campati per aria, e hanno proposto l’utilizzo di autobus elettrici sula strada parco. Oggi, dinanzi alla concretizzazione della loro stessa proposta, ecco che fanno marcia indietro e si oppongono anche ai bus, rivelando la loro reale intenzione: ritardare all’infinito un’opera di interesse pubblico per appropriarsi di fatto dell’ex tracciato ferroviario come fosse una strada privata e penalizzando il resto della città. Il centrodestra ha sempre conosciuto tale intenzione, lo abbiamo detto mille volte e oggi siamo arrivati alla resa dei conti. Ora ci attendiamo che l’assessore Civitarese mantenga la schiena dritta: ha annunciato per luglio il passaggio dei bus elettrici e il progetto va portato a termine. In caso contrario sarà chiaro che in questi mesi abbiamo assistito a un’inaccettabile tira e molla tra quattro cittadini e una colpevole giunta Alessandrini, una presa in giro per tutti i pescaresi, che però avrà evidentemente delle conseguenze anche sotto il profilo della giustizia contabile”.
Così aveva commentato l’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’,dopo l’uscita degli esponenti del Comitato anti-filovia che criticavano la nuova ipotesi di una linea con bus elettrici sulla strada parco.
“Ormai siamo al teatrino dell’assurdo che però ha cominciato a stancare e che una pubblica amministrazione ha il dovere di troncare . È inaccettabile che quattro famiglie che hanno la fortuna di vivere lungo la strada parco abbiano pensato di poterne divenire proprietari, pretendendo che quell’asse diventi un’isola pedonale riservata a pochi eletti, in barba ai problemi di smog e viabilità congestionata che affligge chi abita tutt’attorno, a partire dai residenti di viale Bovio”. Aveva aggiunto l’avvocato Fiorilli . “Ed è allora giusto e opportuno ripristinare la verità storica in merito alla realizzazione di via Castellamare: senza il progetto e i finanziamenti della filovia, le amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo non avrebbero mai avuto le risorse necessarie per riqualificare l’ex tracciato ferroviario. Il sindaco Carlo Pace e l’onorevole Nino Sospiri, negli anni ’90, –spiegava Fiorilli– hanno avuto l’intuizione e la lungimiranza di pensare a un nuovo utilizzo di quell’asse che fosse capace di allentare la morsa del traffico privato e dello smog nel centro cittadino, ovvero trasformarlo in una corsia preferenziale per nuovi mezzi pubblici, veloci, moderni a basso impatto ambientale, ovvero il filobus, pensando al collegamento tra Montesilvano-Pescara-nuovo Tribunale-aeroporto e Francavilla al Mare. E in quel progetto innovativo hanno avuto una capacità progettuale tale da pensare anche a realizzare corsie per le bici e spazi per i pedoni. Ma da qui a chiamare quella lunga striscia d’asfalto ‘parco’ c’è poi voluta la fantasia di chi ha strumentalizzato quel cantiere pretendendo, di fatto, di privatizzare quell’asse e di sottrarre alla città il diritto di portare avanti il progetto della filovia. Di fatto ci sono riusciti: il progetto è concretamente bloccato da decenni, chiuso in un limbo, sperando, forse, che qualcuno, prima o poi, se lo dimentichi. Purtroppo però gli effetti di quel limbo oggi li viviamo e li vediamo: Pescara non ha una corsia preferenziale per mezzi pubblici innovativi che siano alternativi al traffico privato, ogni giorno da Montesilvano continuano a entrare decine di migliaia di mezzi privati che congestionano il centro cittadino creando quella trappola di smog e polveri che sta avvelenando il nostro territorio senza che il sindaco Alessandrini muova un dito o adotti un qualunque provvedimento per arginare il fenomeno, come peraltro sarebbe obbligato a fare per legge. Per anni il cosiddetto Comitato anti-filovia, rifiutando il passaggio del bus, ha rintuzzato le varie amministrazioni proponendo piuttosto di riservare l’asse al transito dei bus elettrici, mostrando la propria presunta ‘solidarietà’ nei confronti della città. Ora però che l’assessore Civitarese ha dato seguito alla loro proposta, annunciando addirittura per luglio prossimo il passaggio dei primi bus, scopriamo che quella solidarietà era solo una facciata: oggi il Comitato antifilovia è anche un Comitato anti-bus elettrici, e i due leader hanno detto chiaramente che su quell’asse non deve transitare alcun mezzo, fatta eccezione per le bici. Quindi i bus elettrici il Comune deve farli transitare in altro sito. Finalmente è caduta anche l’ultima maschera e siamo alla resa dei conti: chiaramente riteniamo inaccettabile che quattro famiglie pretendano di tenere in ostaggio una città intera, via Castellamare non è un parco, ma è un asse per la circolazione, su percorso preferenziale, di mezzi pubblici a basso impatto ambientale e tale destinazione va rispettata. Ora aspettiamo al varco l’assessore Civitarese e vogliamo vedere gli atti consequenziali utili a permettere, entro cinque mesi, il passaggio dei bus elettrici su quell’asse, ci aspettiamo schiena dritta e rispetto da parte dell’assessore Civitarese. In caso contrario, qualunque ulteriore passo indietro o esitazione, avrà chiaramente il senso di una resa di cui la giunta Alessandrini dovrà assumersi tutte le responsabilità anche sotto il profilo della giustizia contabile”.
I COMITATI GREENWAY : FIORILLI, SENZA ARGOMENTI, FA LA VOCE GROSSA CON I COMITATI
Pronta la risposta di Antonella De Cecco, Antonella Ciancaglini e Maurizio Biondi coordinatori dei comitati Oltre il Gazebo” – No Filovia, Ventimila Metri Cubi e Utenti Strada Parco che replicando a Fiorilli così commentano.
“Ricordiamo a Fiorilli che “i tecnicismi campati in aria” hanno portato all’esaurimento il progetto filoviario estemporaneo sostenuto vanamente per lunghi anni dallo stato maggiore del centrodestra, nonostante tutti sapessero che sarebbe fallito miseramente. Il Phileas non ha mai funzionato regolarmente nel sistema semiautomatico di assistenza alla guida magnetica vincolata in dotazione al rotabile olandese. E non ha neppure mai circolato nell’improbabile versione filobus lievemente prescelta a Pescara.
I comitati lo avevano segnalato nel 2010, –ricordano i coordinatori– in tempo utile per rimediare, Fiorilli assessore alla mobilità li ha colpevolmente ignorati.
Le gravi carenze strutturali del tracciato, tutte irrisolte dopo un decennio di lavori irregolari e inconcludenti, prescindono dal sistema di trazione dei veicoli da impiegare in esercizio.
A luglio prossimo Civitarese non potrà mantenere alcuna promessa. Né con i bus a metano, tanto meno con quelli elettrici. Per i quali occorrerà un nuovo bando di gara – concorso a rilevanza europea, dopodiché bisognerà produrli. Ne riparleremo tra un paio d’anni, se Dio vuole.
Nel frattempo, sarebbe assai gradito l’intervento della magistratura contabile, che i comitati hanno sollecitato opportunamente otto anni fa. È maturo il tempo di ricercare le responsabilità e quantificare il danno che si è consumato su uno dei Viali più belli della Città di Pescara, patrimonio comune di tutti i pescaresi”.