“Oggi viviamo una resistenza diversa da quella della seconda guerra mondiale – ha esordito il sindaco Marco Alessandrini – quella per una migliore vita, ma facciamo una resistenza aggrappandoci a valori che sono l’identità della Costituzione e della nostra storia per fronteggiare ideologie che credevamo seppellite. Per questo Pescara aderisce. Oggi c’è chi straparla di razza dimenticando che c’è stato Auschwitz, con una ignoranza insopportabile e violenta. Non dobbiamo dimenticarci cos’è stato il regime, quello che se non eri d’accordo ti mandava al confino e ti uccideva. Non dobbiamo dimenticarci di cosa sono stati capaci i totalitarismi, oggi c’è da avere paura delle formazioni di ultradestra perché si alimentano proprio di quei valori che ci hanno segnato duramente nemmeno un secolo fa. Siamo nel vivo di una campagna elettorale in cui si stimolano gli istinti più bassi, ma ricordiamoci che i muri hanno fallito, che bisogna costruire ponti, che sono più civili e umani rispetto ai muri che quanti lasciano il proprio paese e un’esistenza di guerra e di morte sono costretti a superare per chiedere aiuto”.
“Pescara c’è perché è necessaria una chiara presa di posizione da parte delle istituzioni – ha commentato l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo – “Fascismo” non è il contrario di “comunismo”, è il contrario di “democrazia”. Non è certo questo uno dei problemi più gravi che abbiamo oggi, perché dovremmo impegnarci tutti ad assicurare condizioni di vita migliori più che aprire la strada alla rinascita di ideologie superate e pericolose, ma essendo il nostro un Paese che il fascismo lo ha incubato, partorito e diffuso, fare rete per ricordare quali valori alimentano la nostra storia repubblicana e la nostra Costituzione è una cosa buona e giustissima”.
“Abbiamo voluto questa mozione perché dalle istituzioni partisse un messaggio netto – ha aggiunto Luca Prosperi dell’ANPI e per questo voglio ringraziare sia tutti i sostenitori di questa iniziativa, dalle forze antifasciste e democratiche alle istituzioni, i partiti e le forze sociali che hanno fatto spazio a questa mozione. Un sentimento diffuso, la mobilitazione e il richiamo ai principi e valori costituzionali, che non solo ha visto un grande aumento di adesioni all’ANPI, ovunque, ma alimenta iniziative in tutti gli ambiti, a tutela di quello che siamo e contro ciò che non dobbiamo diventare”.
“Cominciamo la raccolta firme interpellando le istituzioni – ha precisato Walter Rapattoni, ANPI cittadina – e la parte vitale di questo paese. Contro l’odio non c’è arma migliore che la democrazia, dobbiamo affermarla con tutti i mezzi, per questo siamo stati a Macerata e per questo invitiamo le istituzioni a non dare spazi a quanti hanno ideali che contrastano con la costituzione e i valori dell’Italia che siamo diventati dopo la Resistenza. Il Tar di Brescia ha dato ragione al Comune che aveva vietato una manifestazione fascista, questo pronunciamento è importante per unire tutte le istituzioni”.
“Come Pd non potevamo che aderire, in modo anche capillare su tutti i territori – ha detto Moreno Di Pietrantonio segretario cittadino Pd – perché potrebbe essere considerata marginale questa manifestazione, invece no: bisogna intervenire subito, prevenire, farlo soprattutto per i giovani che devono costruire il futuro della nostra nazione”.
“Questo è un tavolo che dovremmo proporre spesso- ha aggiunto il consigliere Ivano Martelli, firmatario di una mozione, che va nel senso di quella presentata – L’antifascismo va praticato ogni giorno, perché certe nostalgie non riguardano solo alcune frange estremiste, ma anche quelle forze politiche che si sono candidate e cavalcano le emozioni del momento. Le istituzioni devono fare uno sforzo contro queste forze che si stanno rianimando nelle città, per questo nello scorso Consiglio Comunale Liberi e Uguali ha presentato una mozione per non concedere spazi a chi si ispira a ideali fascisti”.
“Aderiamo a questo invito e a tutte le iniziative e quelle che ci saranno – così Luca Ondifero della Cgil Pescara – L’antifascismo ci appartiene, la Cgil ha contribuito all’elaborazione e alla stesura della carta Costituzionale. Abbiamo sicuramente un problema di degrado culturale nel nostro paese oggi e dobbiamo agevolare una ricostruzione valoriale, specie nelle scuole che dovranno far respirare ai ragazzi qual è la nostra storia, cosa siamo diventati e perché siamo antifascisti”.
“Come Arci abbiamo aderito all’appello di ANPI in un momento storico in cui si chiedono voti su alcuni elementi marcatamente fascisti e in contrasto con il nostro dettato costituzionale – ha commentato Antonio Tiberio, presidente Arci Pescara – Mai come oggi abbiamo avuto la percezione che siano gli elementi cardine di questo periodo. Noi siamo stati vittime l’anno scorso di un’aggressione neofascista che non è stata bollabile come bravata, perché quando la Digos è andata nelle case dei responsabili ha trovato segni chiarissimi dell’ideologia che li ha mossi. All’organizzazione di questi sentimenti bisogna rispondere apertamente con la forza delle istituzioni. La manifestazione del 24 sarà un appuntamento molto importante e confidiamo che la presenza di Pescara e dell’Abruzzo sia forte e numerosa”.
“Crediamo sia necessario l’utilizzo di tutte le norme messe a disposizione dalla nostra costituzione per lo scioglimento delle formazioni neofascista – ha incalzato Corrado Di Sante di Rifondazione comunista – e troviamo paradossale che le formazioni che hanno valori e metodi di tal fatta partecipino alle elezioni. Riteniamo impellente e necessaria una risposta democratica dai cittadini di questa repubblica perché quando c’è un attentato neofascista le istituzioni devono rispondere”.
La petizione. A Pescara hanno aderito alla campagna di raccolta firme “Mai più fascismi” le sezioni provinciali di Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) e Arci, i sindacati provinciali di Cgil, Cisl e Uil, il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, la Uisp (Unione italiana sport per tutti), i partiti Liberi e Uguali, Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano e Partito Democratico. Un fronte comune democratico, schierato apertamente contro la violenza, la discriminazione e l’odio nei confronti del “diverso”, che dopo la manifestazione nazionale di Macerata per protestare contro la brutale sparatoria che ha coinvolto sei cittadini di origine straniera intende «dare una risposta umana a tali idee disumane, affermando un’altra visione della realtà che metta al centro il valore della persona, della vita, della solidarietà, della democrazia come strumento di partecipazione e di riscatto sociale».
Cosa prevede. Associazioni, partiti, sindacati e movimenti democratici intendono richiamare alle proprie responsabilità tutti i livelli delle istituzioni repubblicane, affinché si attui pienamente la XII Disposizione della Costituzione (“E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”) e si applichino integralmente le leggi Scelba e Mancino che puniscono ogni forma di fascismo e di razzismo. «Esortiamo – si legge sul manifesto nazionale – le autorità competenti a vietare nelle competizioni elettorali la presentazione di liste direttamente o indirettamente legate a organizzazioni, associazioni o partiti che si richiamino al fascismo o al nazismo, come sostanzialmente previsto dagli attuali regolamenti, ma non sempre applicai, e a proibire nei Comuni e nelle Regioni iniziative promosse da tali organismi, comunque camuffati, prendendo esempio dalle buone pratiche di diverse Istituzioni locali. Uniti, chiediamo che le organizzazioni neofasciste o neonaziste siano messe nella condizione di non nuocere sciogliendole per legge, come già avvenuto in alcuni casi negli anni 70 e come imposto dalla XII Disposizione della Costituzione».
Come firmare. È possibile firmare la petizione online sulla piattaforma Change (indirizzo: https://www.change.org/p/istituzioni-democratiche-mai-pi%C3%B9-fascismi-appello-nazionale) oppure sottoscrivere l’appello “Mai più fascismi” nel punto fisso territoriale (sede Arci Pescara, via Venezia n° 4) dove sono a disposizione i moduli per i cittadini in orario di ufficio oppure, infine, nei circoli Arci durante gli appuntamenti della manifestazione “A Futura Memoria”.