Durante la conferenza stampa sono stati esposti anche i principali punti del programma elettorale della lista + Europa, apparentata con il Partito Democratico.
«Il dibattito politico italiano – sottolinea il candidato di + Europa alla Camera dei deputati Nico Di Florio – è dominato da una campagna elettorale incentrata sull’odio e sulla rabbia, cifre comuni sia al centrodestra e sia ai populisti del Movimento 5 stelle. I candidati di questi schieramenti non fanno altro che distribuire paure, prendendo di mira il disegno europeista, proprio mentre la Francia e la Germania hanno annunciato l’avvio del percorso di creazione degli Stati Uniti d’Europa». «Noi di + Europa – aggiunge Nico Di Florio – in vista delle prossime elezioni politiche difendiamo strenuamente il progetto europeo e, difendendo l’Europa, difenderemo l’Italia e il futuro dei nostri figli perché siamo convinti che non possa esserci alcuna prospettiva di benessere per l’Italia fuori dal contesto europeo».
«Oggi in Italia ci sono due pericoli: il fascismo e il razzismo – aggiunge Carlo Troilo, capolista al Senato nella circoscrizione Abruzzo e figlio del fondatore e comandante della Brigata Maiella, Ettore Troilo – noi abruzzesi non possiamo essere razzisti verso gli immigrati, perché per primi lo siamo stati noi. Ricordo che abbiamo avuto il più alto numero di immigrati in relazione al numero della popolazione. Esiste inoltre un altro pericolo, quelloeconomico, a cui ci sta portando la politica di Berlusconi. Basti pensare che la flat tax al 23% da sola costa 40 miliardi all’anno, mentre l’abolizione della legge Fornero costa 25 miliardi annui e il reddito di cittadinanza 15 miliardi annui. La somma di queste cifre, 80 miliardi all’anno, equivale al default per l’Italia».
«La Regione Abruzzo – rimarca Maurizio Di Nicola, consigliere regionale di maggioranza in Abruzzo e candidato alla Camera dei deputati (collegio proporzionale L’Aquila – Teramo) – ha un bilancio compromesso, frutto di oltre vent’anni di politiche disastrose che finora ci hanno impedito di gestire i fondi ordinari. L’Italia, come l’Abruzzo, ha il problema del debito e dello sperpero di risorse pubbliche. Su questo dobbiamo intervenire con il massimo della responsabilità, puntando serenamente all’obiettivo del 3%».