«Il voto di oggi – aveva spiegato il sindaco Francesco Maragno – non è un voto contro la volontà popolare, che come sappiamo, si è espressa favorevolmente sul progetto di fusione, bensì è un voto contrario alla proposta di legge così come ci è stata presentata dal governo regionale. La fusione dei Comuni di Montesilvano, Spoltore e Pescara rappresenta un unicum non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale. I fenomeni di accorpamento che si sono già conclusi sul territorio nazionale hanno riguardato Comuni di classe demografica decisamente più ridotta».
“Non partecipiamo al voto, perché questo voto è una farsa. Un documento che chiede di prorogare i tempi per una fusione già chiesta dai cittadini nel 2014. I tempi ci sarebbero stati sin dall’inizio, se solo ci fosse stata la volontà di dar seguito alla decisione espressa dai cittadini già a maggio 2014”.
Commentano così i portavoce del Movimento 5 stelle di Montesilvano Cristhian Di Carlo, Paola Ballarini e Gabriele Straccini la non partecipazione al voto sul documento relativo alla Nuova Pescara in votazione al consiglio comunale.
“Ribadiamo che la nostra volontà, è chiara sin dal principio” continuano “vogliamo rispettare l’esito del referendum che i cittadini hanno espresso in favore della fusione dei 3 comuni. Ma la politica dilazionatoria adottata da tutte le forze politiche nel Governo regionale e nel consiglio comunale di Montesilvano, e l’improvvisa accelerazione impressa da D’Alfonso ci costringono a non condividere oggi tempi e metodi che ci vengono imposti senza aver fatto ricorso ad una preventiva e necessaria programmazione. Se si fosse operato come una forza politica competente e responsabile e non con una serie di scaricabarile per perdere tempo e poi far finta che il tempo non c’è più, oggi ci troveremmo a ben altro punto”.
“Già nel 2014” incalzano “il consigliere del M5S Riccardo Mercante, presentò una proposta di legge tesa a iniziare subito la fusione nella Nuova Pescara. Una proposta che è stata ignorata dal Governatore e dalla sua maggioranza. A giugno 2015 abbiamo presentato a nostra firma una mozione per stimolare le istituzioni a far partire l’iter legislativo. Mozione che il Sindaco Maragno bocciò insieme a tutto il resto del consiglio comunale, destra e sinistra. Rivendicarono allora di voler preservare “l’identità” di Montesilvano, la stessa che in decenni di malgoverno la loro classe politica ha irrimediabilmente compromesso sotto colate di cemento. Nell’ultima seduta di bilancio, inoltre, i parlamentari abruzzesi M5S hanno presentato un emendamento alla Legge di bilancio che prevede l’inserimento di 50 milioni di euro all’interno del fondo ministeriale pensato per favorire le fusioni dei Comuni e di elevare il limite annuo per il bonus conseguente alle fusioni, portandolo dagli attuali 1,5 milioni di euro a 9 milioni. L’emendamento non è stato neanche selezionato dal governo PD-NCD. Quindi” concludono “carte alla mano la posizione del M5S sul tema grande Pescara è chiarissima. Quello che non è chiaro è come si pone un primo cittadino quando alla prova dei fatti non dà seguito alla volontà popolare della sua stessa città”.