“Da 30 anni questo scempio è sotto lo sguardo di tutti – ha proseguito il vice sindaco – in particolare di coloro che si recano a fare visita ai propri defunti. Si tratta del loculario da 2000 salme i cui lavori, per varie vicissitudini, non sono mai giunti a compimento, generando così un mostro di cemento incompatibile con un luogo che dovrebbe invitare al raccoglimento ed alla memoria”.
Liris ha precisato che l’abbattimento del loculario in questione si è rivelata l’unica strada possibile, “visto che nel corso degli anni – ha aggiunto – è stato classificato da apposite perizie tecniche come non collaudabile né tantomeno modificabile; queste perizie ne hanno comprovato l’impossibilità al recupero secondo le vigenti normative di progettazione cimiteriale”.
“Il percorso amministrativo per raggiungere questo risultato non è stato semplice – ha concluso il vice sindaco – in quanto si è dovuta individuare la corrispondente copertura di spesa su un apposito capitolo di bilancio, ma le evidenti motivazioni di decoro hanno fatto sì che venisse ben compresa l’importanza e l’urgenza della demolizione. Questo è solo il primo atto in vista di una riorganizzazione complessiva dell’area cimiteriale, che verrà effettuata in accordo con l’assessore alla Gestione dei cimiteri, Emanuele Imprudente”.