Ad impersonare la Sacra Famiglia, saranno: Emanuele Ferraro (S. Giuseppe), Joy Peter (Maria), giovane nigeriana, e sua figlia Princess, sette mesi, tutti ospiti presso la struttura “Capanna di Betlemme” gestita dall’Associazione “Papa Giovanni XXIII”.
“Voglio fare due ringraziamenti – ha esordito il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio – il primo a Teate Nostra, lo spirito associazionistico, la voglia di fare, la voglia di prestare un servizio alla collettività mettendo in scena un Presepe Vivente credo che sia tutta quanta rintracciabile nelle mani loro che ogni anno affrontano mille difficoltà per organizzare il Presepe Vivente. Questa è la 23a edizione, l’anno scorso la neve ci ha impedito di vivere la magia del 6 gennaio nel centro storico ed è per questo che quest’anno si ripete la location dello scorso anno che è la Civitella che ha in se per i teatini due simboli: le suore Orsoline ed il campo, oltre che al Museo. Da tre anni a questa parte la Civitella è il simbolo più alto della solidarietà della nostra città perché in quel luogo Luca Fortunato ha aaperto un vero sportello della solidarietà e non di pietismo. Questo lo dico perché Luca anche quest’anno, con i suoi ospiti, farà parte del Presepe che è una rappresentazione spettacolare, ma allo stesso momento è un presepe che continua ad avere uno straordinario senso spirituale, quindi le scene rappresentano una parte del Cristianesimo che noi riproduciamo nella nostra città. Quindi fare in modo che ci sia la presenza di chi fa solidarietà e non pietismo, fa in modo che questo Presepe da 2 anni a questa parte è il più bello che esiste nella nostra regione, sto parlando del senso vero perché oltre alla scena questo Presepe ha in sé il vero senso del Natale che è la solidarietà ed il Cristianesimo che nasce con il Natale. Qualcuno ha fatto un po’ di confusione in questi anni pensando che il Natale fosse il momento dei regali ed invece è la nascita di Gesù che è il momento più alto della spiritualità di un cristiano. Presentando questa manifestazione chiudo una stagione del Comune di Chieti che per necessità ed impossibilità a fare di più ha dato a noi la possibilità di fare un qualcosa di più importante di quanto non immaginassimo e cioè dare all’interno delle festività natalizie un servizio di solidarietà ai più bisognosi che mai avevamo fatto prima e che diventerà un avvenimento istituzionale del Comune, levando magari qualche luce decidendo di aiutare le famiglie in difficoltà. Abbiamo parlato di solidarietà e non di pietismo perché anche il nostro contributo deve essere di solidarietà e non di pietismo. La Capanna d Betlemme, che Luca gestisce, non è soltanto un luogo dove vengono ospitate persone bisognose, ma dove alle persone bisognose si chiede di non farsi soggetto passivo della società, ma di riscattarsi nei confronti di una società che li ha traditi in qualche modo, quindi l’associazione che li ospita non li tiene lì in albergo, ma li tiene lì a far qualcosa. Questo è il modello che vorremmo cercare di seguire, noi come amministrazione vorremmo aiutare i bisognosi che però devono meritarla da chi fa volontariato, non vuole essere quindi assistenzialismo, ma un reale aiuto a chi ha bisogno, a chi è meno fortunato, per poter sostenere il periodo di disgrazia che gli è capitato. Il Presepe Vivente è un simbolo cristiano e non è uno spettacolo di cabaret o di altro genere, noi riproduciamo oggi quello che accadde 2018 anni fa con uno spirito cristiano e con gli elementi migliori che abbiamo in città come le associazioni che operano senza guadagnare e chi assiste le persone che hanno bisogno”.
“Questo è l’evento più importante del nostro calendariod egli eventi dedicati al Natale – ha sottolineato l’assessore alle Manifestazioni del Comune di Chieti, Antonio Viola – è il più importante perché non è Natale se non c’è Bambin Gesù, non è Natale se non c’è il Presepe, ecco perché il Presepe assume il più alto valore per noi cattolici. Mi piace sottolineare questo aspetto perché Chieti ha sempre tenuto al Presepe, tant’è che quando pubblicizziamo questo periodo la indichiamo sempre come la città dei Presepi, questo momento centrale del nostro essere cattolici, la nascita di Gesù, Chieti ci ha sempre tenuto tanto. Io credo che una civiltà non può avere un presente e non può avere un futuro se non si rifà alle tradizioni. Sono molto rammaricato per il fatto che i giovani stanno perdendo queste tradizioni, veramente questo mi crea un sentimento di angoscia. Allora benvengano queste manifestazioni che ci fanno ricordare da dove veniamo, chi siamo e soprattutto ci servono per tracciare il percorso futuro. Vedendo l’immagine di San Giuseppe e la Madonna che vanno girando cercando un posto dove poter alloggiare, come non viene in mente la comunità di Luca Fortunato che in questo momento nella nostra città rappresenta l’immagine di più di 2 mila anni che ahimè ancora tristemente attuale: tante persone che sono escluse da tutto, dall’avere un rifugio, da poter avere delle cure, dai bisogni più elementari come mangiare e vestirsi. Di ciò ognuno si deve far carico attraverso la solidarietà. L’accostamento è magnifico e lo dobbiamo vivere contribuendo anche noi per far sì che ci sia una nuova solidarietà. Non trovo le parole nel pensare che un problema di 2 mila anni fa c’è oggi, inorridisco, ed è anche più ampliato, questa è l’attualità del Presepe che non è solo tradizione perché lo viviamo anche e soprattutto attraverso queste problematiche che dobbiamo affrontare”.
La 23a edizione del Prespe Vivente si svolgerà nel quartiere in cui si concentrano quasi tutte le testomonianze romane più significative dell’Antica Teate – i resti del Teatro, le Cisterne (via Selecchy e Laghetto Del Ponte) e l’Anfiteatro – Rione Civitella, che conserva quasi intattol’assesso urbanistico romano. Anche quest’anno verrà riscoperto un luogo storico della città. Il Presepe Vivente inizierà dal Palazzo Lepri (già Monaco La Valletta) posto a ridosso della Chiesa della SS Trinità ed era la villa suburbana degli omonimi marchesi. Si proseguirà lungo le vie del quartiere che nel Medioevo era denominato “Rione Fiera” o “de Noculis” (di un occhio): lo Stendardo del Rione ha per simbolo una croce sormontata da una “S” che era il simbolo dei Celestini. Nel 1295 il Convento Celestiniano e la Chiesa di Santa Maria della Civitella vennero fondati da Roberto Da Salle e completati nella struttura nel 1304. Il portale gotico fu realizzato da Nicola Mancini di Ortona nel 1321. All’interno della Chiesa si esibirà il Coro Selecchy con il concerto dell’Epifania: il coro sarà diretto dalla maestra Maria Rita D’Orazio e sarà accompagnato con il pianoforte dal maestro Mimmo Speranza.
“Anche quest’anno abbiamo cercato di fare del nostro meglio – ha detto Vanni Di Gregorio, presidente dell’associazione Teate Nostra – abbiamo messo anche qualche novità che non voglio anticipare, dico solamente che a qualche scena il pubblico può entrare e partecipare. La scorsa edizione purtroppo è andate male per un’ondata di neve eccezionale, questa è la ventitreesima, per noi è sempre più difficile andare avanti, io giovani sono un po’ restii e gli anziani sono un po’ vecchi e allora col freddo del 6 gennaio gli anziani hanno un po’ paura a partecipare ed i giovani sono un po’ più distaccati, per cui noi ci stiamo barcamenando nel trovare l’età media per poter riempire le scene e purtroppo non sempre ci si riesce. Quest’anno non avremo più i partecipanti degli altri anni però riusciremo a mettere su la manifestazione, la nostra soddisfazione è innanzitutto il fatto che si tratta di un ricordo religioso che rammenta al popolo quella che è stata la natività. Ormai sono 23 anni che l’associazione Teate Nostra fa questa manifestazione e vorremmo portarla avanti per altri 23 anni, speriamo che l’amministrazione comunale, i gruppi, la città partecipino con noi. Abbiamo anche gruppi di fuori, una volta il Presepe di Chieti era itinerante, adesso lo hanno copiato un po’ tutti, qualcuno ha più possibilità di noi quindi può darsi che sia più bello, noi andiamo avanti con le nostre possibilità. Però gli amici delle associazioni dei paesi qui intorno ci tengono a venire a partecipare e questo è buono perché se le associazioni di Chieti le riusciamo a coagulare, poi ci sono anche i gruppi esterni che ci vengono dare una mano, quindi non si tratta del Presepe della città di Chieti, ma del Presepe che si fa a Chieti, come a Rivisondoli viene fatto a livello nazionale e noi abbimo gli aiuti esterni”.
“Quest’anno l’associazione Teate Nostra ha deciso di fare la Capanna di Betlemme vicino alla casa di accoglienza – ha sottolineato Luca Fortunato, referente dell’associazione Papa Giovanni XXIII – sarà bello andare a visitare la natività, ma ricordiamoci che i poveri sono sempre scomodi, com’erano poveri Giuseppe e Maria e non erano stati accolti da nessuna parte perché scomodi. Quindi vogliamo sensibilizzare la città a visitare e prendersi cura di persone che sono scomode a causa della loro povertà. Quindi ringraziamo l’associazione Teate Nostra, il presidente, e speriamo di sensibilizzarci per essere più attenti verso chi è rimasto indietro”.