Nel disco si passa da brani in solo (sax ed elettronica), a live con lo storico quartetto (con Tito Mangialajo Rantzer al contrabbasso e Alessandro Marzi alla batteria; mentre al pianoforte si alternano Giovanni Ceccarelli, Claudio Filippini e Alessandro Bravo). Tre gli ospiti: Ivan Mazuze al sax soprano, Mustafa Işleyen alle percussioni, Flavia Massimo al violoncello.
Il cd restituisce subito il carattere internazionale di Delle Monache, il suo sentirsi cittadino del mondo:
“ In effetti con la musica – spiega il leader – riesci sempre a sentirti parte di un tutto, non ci sono confini e non è un luogo comune. Un esempio su tutti, la possibilità di coinvolgere i musicisti del posto in cui suoni, anche se culturalmente lontani dal tuo mondo. È accaduto con Mustafa in Turchia. Ci siamo conosciuti casualmente in un negozio di strumenti musicali dove lui lavora. L’ho sentito provare una batteria, abbiamo parlato, gli ho chiesto se era impegnato la sera e se avrebbe avuto piacere a suonare con me e con il mio gruppo. Ed eccotelo sul palco”.
Questo può accadere solo con la musica jazz però, giusto?
“ Con il jazz, che prevede una buona parte di improvvisazione, siamo sicuramente facilitati. Ma non è una conditio sine qua non. Parlo per esperienza personale. La scorsa estate, dopo circostanze simili a quelle nelle quali ho conosciuto Mustafa, mi sono ritrovato sul palco di Vinicio Capossela. Era la tappa pescarese del suo tour, Polvere. Ci siamo incontrati al ristorante il giorno prima del suo concerto, mi ha invitato al sound-check e la sera abbiamo fatto un pezzo insieme. Che bella esperienza”.
Il titolo del cd infine – Road Movie – strizza l’occhio al linguaggio cinematografico:
“ I film sono una mia grande passione – aggiunge Delle Monache -. Quando lavoro ad un nuovo disco mi sento come un regista che coordina le riprese, le scene, gli attori. In più, nove volte su dieci, i miei brani prendono spunto dalle immagini. Un panorama, la scena di un film, un quadro. In questo senso sono brani cinematografici, perché evocano, almeno spero, un’immagine o una storia in chi ascolta. Lascio molto spazio alla melodia e al carattere narrativo della musica, poco alla tecnica. Non mi piace esibirmi in virtuosismi, ma permettere all’ascoltatore di ritrovare qualcosa di sé nelle note. L’espressione Road Movie, infine, è un chiaro omaggio all’intramontabile binomio viaggio/musica”.
Pubblicato dalla Da Vinci Records – l’etichetta giapponese di Edmondo Filippini che, a dispetto del cognome, non ha legami di parentela col pianista Claudio – Road Movie esce dopo Thunupa e Aurum, lanciati dalla romana Parco della Musica Records e dopo una manciata di altri lavori discografici. Questo il commento del discografico: “Ho incontrato Piero delle Monache la prima volta ad Osaka, in occasione di un festival organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura. Dalla stima reciproca è nato il progetto di un disco e oggi, a quasi un anno dall’ideazione, lo vediamo diventare realtà. Questo traguardo, oltre che motivo di orgoglio, è per me occasione di riflessione sull’importanza di seguire e perseguire obiettivi di così alto livello artistico”.
Pubblicato in collaborazione con PORTASALE (il nuovo studio di Piero Delle Monache), Road Movie è distribuito in tutta Italia da Egea e, online, è disponibile nei principali store digitali (come iTunes e Amazon). È inoltre possibile ascoltarlo anche in streaming su Spotify.