“Sappiamo che una stretta collaborazione con la Procura della Repubblica contribuisce a garantire più sicurezza sotto tutti i punti di vista – ha sottolineato il questore di Chieti, Raffaele Palumbo – la preoccupazione era anche nostra, della Questura, perché poi tutte le vicende si incentrano sul questore. Noi stiamo cercando di rinforzare la Squadra Mobile, gli uffici della Polizia Giudiziaria proprio per dare una risposta immediata e grazie alla collaborazione con la Procura questa risposta adesso è arrivata perché erano persone pericolosissime che vivono solo di proventi che riescono a ricavare da fatti delittuosi. Quindi è stata veramente una cosa encomiabile nella rapidità di togliere questa gente dalla collettività e metterla in galera. Le indagini continuano, l’ultimo lo abbiamo arrestato a Marcianise e noi sappiamo che il quarto si nasconde in Campania, abbiamo prestato la nostra esperienza anche alla Polizia Giudiziaria di Napoli perché questo è un pericolo anche nell’area napoletana, perché queste persone commettono reati come rapine e furti e sono pericolosissimi”.
L’arresto è stato eseguito in collaborazione con le Squadre Mobili di Caserta e Frosinone dove i tre si erano rifugiati dopo aver compiuto una serie di furti nel territorio di Ortona, frazione Caldari, nei primi giorni di novembre. Gli stranieri, originariamnete indagati a piede libero, sono stati oggetto di più approfondite verifiche che hanno consentito di addebitare loro non meno di sette furti avvenuti nel territorio. leindagini sono state rese molto difficoltose dalla particolare astuzia e proclività criminale del sodalizio che era solito spostarsi dic ontinuo tra una località e l’altra del territorio italiano. A conferma della pericolosità in tema di reiterazione di reati della stessa indole sta il fatto all’atto dell’arresto dei primi due veniva recuperata ulteriore refurtiva chiaro indizio su ulteriori furti compiuti nel territorio di Frosinone.
“Operavano nei nostri territori agendo indisturbati dove sapevano che non c’erano presidi di Polizia – ha sottolineato il capo della Squadra Mobile di Chieti, Francesco Costantini – e soprattutto autori di una serie di furti ripetuti, noi siamo riusciti ad addebitargli sette furti ma potrebbero essere molti di più, anzi io faccio un appello ai cittadini che dovessero aver subito dei furti di venirli a denunciare subito nei nostri uffici perché abbiam ancora la refurtiva da restituire. Siamo riusciti ad arrestarli a seguito di un controllo capillare in alcuni alberghi della zona, alberghi e bad & breakfast, poi la nostra attenzione si è concentrata su quattro cittadini albanesi avevamo delle segnalazioni generiche e all’interno di un bed & breakfast abbiamo trovato una notevole massa di refurtiva, vari oggetti tra cui monetine asportate da un cambiamonete e numerosi generi tra cui tabacchi esteri e altro materiale asportato da abitazioni private. Da quello siamo partiti e camminando a ritroso siamo riusciti a risalire ai furti avevamo gli autori ma non avevamo i furti, e siamo riusciti ad addebitargli almeno sette furti, ma la cosa principale che mi preme dire è che anche la loro cattura non è stata per nulla semplice in quanto si erano rifugiati nel Lazio alcuni ed altri in Campania, quindi abbiamo operato in sinergia con le Squadre Mobili di Frosinone e di Caserta, per la precisione il Commissariato di Marcianise. Anche la Squadra Mobile di Frosinone sta procedendo perché al momento dell’arresto hanno rinvenuto anche loro una notevole refurtiva. Questo non fa altro che confermare la particolare tendenzaa commettere questo tipo di reati e la loro pericolosità aumentata dal fatto di una maggiore mobilità dei cittadini albanesi che adesso sono liberi di muoversi senza visto e quindi fanno dei veri e propri weekend dedicati al furto”.