Se però a questi si aggiungono anche dei “nomi” e delle parole, allora si può capire meglio quale sia l’alchimia che sta spingendo Tatomir e i suoi ragazzi quest’anno. Marco Conversano (al suo secondo anno alla Cittadella dello Sport) è infatti l’unico “vecchio volto” del comparto arretrato dei viola della stagione 2017-18, con la formazione titolare praticamente cambiata per quattro quinti (se si considera, oltre alla linea difensiva a quattro, anche il portiere Testa):
«Credo che l’aspetto molto positivo», spiega il centrale, «sia che i nuovi si sono integrati subito e bene. In generale stiamo facendo un ottimo lavoro, e i risultati si vedono. Facendo tutti gli scongiuri del caso, speriamo di continuare così il più a lungo possibile».
Gli ottimi risultati e la difesa “super” dei viola sono però il frutto non soltanto di una retroguardia arretrata all’altezza e ben assortita, ma di una serie di “ingranaggi” che l’allenatore e la squadra stanno oliando in maniera quasi impeccabile di partita in partita: «La squadra è cambiata molto rispetto allo scorso anno», prosegue Conversano, «Ed effettivamente non si difende solamente in 4 o 5, ma in 11, così come stiamo facendo. Parte tutto da davanti, con i nostri attaccanti che sono sempre bravi a pressare e a cercare di “sporcare” le manovre avversarie sin dalla partenza. In questo modo tutti, attaccanti, centrocampisti e difensori facilitano il nostro lavoro lì nella retroguardia».
E così come gli attaccanti, con spirito di abnegazione, si mettono al servizio dell’intera squadra, anche lo stesso Conversano, quando può, cerca di “ricambiare il favore” lì davanti. Anche se a differenza dello scorso anno non è ancora riuscito a timbrare il tabellino dei marcatori, il difensore quest’anno ha indossato i panni dell’assistman, come dimostra tra l’altro il pregevole lancio millimetrico per la rete di Camperchioli che ha deciso il match di Ognissanti contro l’Amiternina: «Non ho ancora segnato perché sono stato un po’ impreciso, anche nell’occasione avuta domenica scorsa sul sinistro», spiega Conversano, aggiungendo poi con grande umiltà, «L’importante però è cercare di non subirne. A fare gol ci pensano gli altri miei compagni, che sono di sicuro più bravi di me nel farlo».
L’analisi finale del difensore centrale è per l’andamento e gli obiettivi stagionali del Sambuceto, alla luce anche del brillante avvio sin qui dimostrato: «Per adesso stiamo puntando a una salvezza tranquilla, ed essendo a 23 punti, per arrivare alla “classica” soglia dei 40 ci mancano 17 punti. Poi proveremo a rifare quanto di buono successo nella scorsa stagione, chiusa a 53 punti, e nel caso proveremo a migliorarci. Andiamo per gradi anche perché la classifica è cortissima, e con un pareggio o una sconfitta puoi tranquillamente passare dal secondo al sesto posto o viceversa. Sembra una classica frase fatta, ma qui davvero bisogna ragionare e concentrarsi partita dopo partita, perché porsi un obiettivo adesso è impossibile, poiché quello di quest’anno è realmente un campionato duro e difficile».