“È un’operazione importante di solidarietà e di efficacia solidaristica – ha spiegato il governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso – noi abbiamo il bisogno di fronteggiare la necessità di ricovero abitativo per un certo numero di famiglie alle quali abbiamo detto che una parte della risposta arriva con l’autonoma sistemazione, una parte con le casette (le Saee), una parte della risposta l’abbiamo definita con il ricovero alberghiero a tempo, una grande parte di risposta, e questa è la notizia, è con l’acquisto di case invendute del mercato edile della regione Abruzzo. abbiamo raggiunto tre risultati: il primo è che noi abbiamo aiutato le imprese edili abruzzesi a non andare in fallimento, alcune di queste, dopo avere costruito, non hanno potuto vendere ed erano in sofferenza economica; il secondo risultato è che acquisiamo queste casette, case con i requisiti di sicurezza e di piena idoneità, per soddisfare esigenze abitative di famiglie che hanno diritto ad avere una casa in assegnazione temporanea fino al ripristino delle loro abitazioni danneggiate, ma la cosa importante è che facciamo questo senza consumare un metro quadrato di suolo in più, quelle già ci sono e sono invendute; ma l’altro grande risultato che noi acquisiamo è che andiamo a potenziare significativamente il patrimonio immobiliare della regione Abruzzo con un valore di 68 milioni di euro sono 427 unità abitative distribuite su 17 comuni che fanno da cintura rispetto alle famiglie danneggiate. Noi abbiamo fatto l’istruttoria in 150 giorni ed abbiamo fatto una graduatoria che spetta alla Regione Abruzzo – Servizio della Protezione Civile, adesso va alla Protezione Civile nazionale che paga perché un altro elemento di valore è che l’acquisto di queste case, che entrano nel nostro patrimonio, non è a carico della fiscalità degli abruzzesi, ma è a carico della fiscalità generale che finanzia la Protezione Civile nazionale. Noi abbiamo finito la graduatori, ci sono una serie di operatori che hanno messo in campo l’acquisto e l’offerta di questi beni, adesso abbiamo mandato la nostra istruttiria favorevole per 427 unità abitative, al via il Piano 11 a Roma la Protezione Civile di Borrelli la quale farà adesso un’ultima verifica circa il possesso dei requisiti di idoneità dell’oggetto casa e del soggetto venditore. Chiusa questa partita si faranno i contratti e poi le immissioni dando priorità a coloro i quali nelle case, nelle famiglie hanno anche problemi di salute, hanno bambini, hanno esigenze che naturalmente vengono interpretate con il criterio della ragionevolezza e della prevalenza. Sono molto contento perché è la prima volta che si fa questo, le sae sono un prlblema dopo che hanno fronteggiato l’emergenza abitativa. Chi se le prende? Chi le gestisce? Chi le manutiene? Che ci si fa? Chi ci va ad abitare dopo che si è soddisfatta l’emergenza abitativa? Invece con l’acquisto dell’invenduto noi prendiamo case vere per bisogni veri di case vere che entrano poi nel patrimonio della Regione Abruzzo e finalmente noi possiamo fare anche l’Ater unico dell’Abruzzo”.
L’assegnazione degli alloggi avverrà attraverso un bando che verificherà le condizioni dei richiedenti attraverso criteri previsti dalla protezione civile nazionale.
Sono 1.734, attualmente, gli alloggi privati dichiarati inagibili in Abruzzo a seguito del sisma, con esito di rilevazione dei danni di tipo «E» o «F» presenti in 65 Comuni (11 in provincia dell’Aquila, 15 in provincia di Pescara e 39 in provincia di Teramo); 4.521 le persone assistite con il contributo di autonoma sistemazione (Cas); 1.174 le persone assistite in hotel. I 17 Comuni nei quali sono situati gli alloggi acquistati dalla Regione Abruzzo, con il numero di unità immobiliari disponibili, sono i seguenti: L’Aquila 53, Scoppito 33, Pizzoli 13, Teramo 223, Montorio al Vomano 11, Colledara 5, Campli 5, Valle Castellana 4, Ancarano 12, Sant’Omero 15, Bellante 3, Mosciano Sant’Angelo 24, Roseto 1, Notaresco 1, Castellalto 11, Atri 12, Pianella 2.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il sottosegreteario alla presidenza della Giunta regionale con delega alla protezione civile, Mario Mazzocca, il direttore del Dipartimento Opere pubbliche, Emidio Primavera, e il reponsabile della segreteria del presidente, Enzo Del Vecchio.
“Sono dati importanti, sia numericamente che politicamente – conclude Mazzocca – Intanto costituiscono una risposta adeguata ed immediata al tema dell’emergenza abitativa post-sisma, su cui la Regione ha puntato affinché prevalesse il principio del patrimonio edilizio esistente in luogo delle installazioni provvisorie (le Sae in corso di installazione sono comunque 206 dislocate in 12 Comuni). La seconda sottolineatura riguarda, poi, il sensibile accrescimento della dotazione immobiliare pubblica di titolarità regionale che si andrà a determinare ad emergenza finita e che potrà esplicare immediati benefici effetti sulle relative politiche di edilizia residenziale. Infine, dato assolutamente non secondario, viene evitato il consumo di nuovo suolo, fatto di per sé importante messo in relazione ad alcune pregresse esperienze: penso, ad esempio, alla proliferazione di migliaia di strutture installate durante la gestione emergenziale post-sisma 2009 e che nel tempo sono divenute provvisorie solo nominalmente”.