giovedì , 21 Novembre 2024

ATRI, A CAVALLO DI DUE PROGETTI SPECIALI

 

Atri – Interazione uomo-cavallo per favorire e sviluppare, in bambini e persone con disagio psichico, la capacità di relazionarsi con gli altri, con l’ambiente e con tutto ciò che è ‘diverso’. Con questi obiettivi prendono il via ad Atri due progetti, uno che vede protagonisti i bimbi del centro per l’infanzia ‘Quelli dell’intervallo’ e l’altro dedicato agli utenti del Centro Diurno Psichiatrico del Csm-Atri. Le attività, ospitate dal centro equituristico ‘Cavalcando l’Abruzzo’ sono anche il frutto di una volontà condivisa dal Comune di Atri che garantisce il trasporto degli utenti al ranch.

 

Immerso nel verde delle Terre del Cerrano, tra l’oasi Wwf dei Calanchi di Atri e l’Area Marina Protetta ‘Torre del Cerrano’, il centro equituristico Cavalcando l’Abruzzo, oltre alle tradizionali passeggiate a cavallo, è da tempo impegnato nel sociale, con iniziative, rivolte a bambini ed adulti, finalizzate non solo a favorire l’interazione tra l’uomo e il cavallo, ma anche a scoprire l’habitat degli equini e tutto ciò che li circonda, dalle meraviglie della natura alla vita di ranch. Tra le diverse attività, quelle rivolte ai gruppi scolastici, che si sono concluse a maggio.

 

E’ con l’inizio dell’estate, invece, che hanno preso il via i due nuovi progetti. Gli incontri daranno la possibilità ai bimbi del centro per l’infanzia e agli utenti del centro diurno, affiancati dai propri educatori professionali e dagli esperti di Cavalcando l’Abruzzo, di vivere dei piacevoli momenti in compagnia dei cavalli, in un ambiente completamente immerso nella natura.

 

«Sono diverse le tipologie di utenti, ma il cavallo unisce sempre tutti in modo speciale – afferma la presidente dell’asd Cavalcando l’Abruzzo, Samantha Luchetti – La mattina inizia sempre con mele e carote: i cavalli, seppur golosissimi, prendono delicatamente i pezzi dalle mani di chi li offre. Poi iniziano le diverse attività, che spaziano dai laboratori creativi a tema equestre alla cura dell’orto chiamato “dei miracoli”. Poi ognuno, a rotazione, avrà un approccio personale con il cavallo, dalla spazzola alla sella: sarà sorprendente vedere come i cavalli sapranno pazientemente attendere e rispettare i tempi di tutti, per regalare conquiste ed emozioni».

 

«La nostra volontà di impegnarci nel sociale è anche un modo per far sì che gli abitanti del territorio possano godere di proposte generalmente prese in considerazione solo dai turisti. Rendere accessibile il mondo del cavallo e diffondere una naturale cultura equestre, basata sul rispetto dell’animale, del prossimo e dell’ambiente – conclude la presidente – è anche un modo per favorire la crescita delle persone e per far vivere il nostro straordinario territorio e le meraviglie della natura che ci circonda».

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