Capita, in estate in Abruzzo, che ci si possa imbattere in un orso e l’evento ha spesso enorme risalto sui mass media e sul web. L’orso marsicano (Ursus arctos marsicanus Altobello, 1921), sottospecie unica al mondo e preziosissima per la biodiversità, sopravvive infatti con una cinquantina di individui concentrati prevalentemente in Abruzzo (e in piccola parte in Lazio, Molise e Marche). Un numero molto basso che porta la sottospecie sull’orlo dell’estinzione e rende necessarie eccezionali misure di protezione. Ciò nonostante la possibilità di un incontro ravvicinato è tutt’altro che remota visto che una femmina d’orso, per trovare le risorse necessarie a vivere, copre un’area ampia fino a 140 kmq mentre i maschi arrivano addirittura fino a 300 kmq. Questo vagare rende probabili occasionali incontri con l’uomo soprattutto durante l’estate e l’autunno, quando il plantigrado è alla costante ricerca di cibo (periodo di iperfagia) per prepararsi ad affrontare il letargo invernale. L’habitat dell’orso in Appennino è infatti quello montano, dove dominano bosco ampio d’alto fusto, radure e praterie, e sono presenti cavità dove svernare e riprodursi. In questo stesso ambiente si snoda una più o meno fitta rete di sentieri escursionistici, piste forestali e mulattiere percorse sia da turisti che da gente che lavora in quegli ambienti.
La tranquilla compresenza di uomini e orsi è tuttavia senz’altro possibile: basta avere alcune informazioni di base e rispettare poche e semplici regole che il WWF, con la collaborazione di alcuni dei suoi esperti, ha condensato in otto cose da sapere e altrettante regole da rispettare.
Cose da sapere
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L’orso naturalmente teme l’uomo e se ne mantiene a distanza.
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Ad oggi non è noto alcun caso di aggressione all’uomo da parte di un orso marsicano.
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Incontri ravvicinati sono stati più volte documentati, ma non sono mai state raccolte evidenze o atteggiamenti di aggressione.
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Un orso che si solleva sulle zampe posteriori non vuole minacciare ma sta semplicemente valutando la situazione.
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Gli orsi non hanno un’ottima vista, ma sanno arrampicarsi sugli alberi e corrono veloci quanto un cavallo.
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Come accade per tutti gli animali selvatici, certe situazioni possono essere più pericolose di altre perché stimolano l’istinto di difesa. In particolare:
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una femmina d’orso insieme ai suoi piccoli fa il possibile per difenderli da un potenziale pericolo;
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un orso che si sta nutrendo può anche cercare di difendere il suo pasto;
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un orso ferito è più pericoloso;
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un orso che si sente minacciato da un cane può diventare pericoloso.
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Eccezionalmente un orso potrebbe simulare un attacco, ma senza entrare in contatto fisico, solo per spaventare e farci allontanare: è una possibile normale reazione di fronte a una presenza non gradita.
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Può capitare che vi siano orsi che per varie ragioni frequentano ambienti di vita e di lavoro dell’uomo. In questo caso non è improbabile che qualche orso diventi un osservato speciale, per danni o preoccupazioni che può generare a carico di una comunità. La gestione di simili situazioni fa capo al Parco con il coinvolgimento dei residenti e di esperti. È bene che frequentatori occasionali si affidino alle raccomandazioni date volta per volta in questi casi dalle autorità competenti.
Cose da fare (e da non fare)
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Se volete evitare di incontrare un orso sul vostro cammino, è sufficiente parlare o produrre rumori in modo che l’animale percepisca la vostra presenza con largo anticipo e si allontani.
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Se avete la fortuna di intravedere l’orso in lontananza, arrestatevi e rimanete fermi ad osservarlo. Non avvicinatevi mai a meno di 100 metri di distanza.
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In particolare non avvicinatevi mai a cuccioli di orso, ma anzi allontanatevene subito perché la loro madre dovrebbe essere vicina e può reagire se immagina i suoi piccoli in pericolo, come farebbe qualsiasi madre anche della nostra specie.
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Non avvicinatevi mai a una tana di orso e tantomeno tentate di entrarvi.
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Se vi doveste imbattere improvvisamente in un orso a distanza ridotta, mantenete la calma e non urlate, ma parlate per farvi riconoscere. Se l’orso rimane fermo, allontanatevi con calma, indietreggiando o muovendovi lateralmente. Se l’orso dovesse seguirvi, fermatevi e mantenete la vostra posizione. Non lanciate contro l’animale pietre o bastoni, non scappate di corsa e non arrampicatevi su un albero.
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È molto improbabile che l’orso vi attacchi ma se nonostante tutto dovesse farlo, rimanete immobili: con grande probabilità l’orso si fermerà vicino a voi senza alcun contatto fisico. Se l’attacco dovesse arrivare al contatto, distendetevi a terra a faccia in giù, coprendovi il collo con le mani. Rialzatevi solo quando l’orso non sarà più nei paraggi e segnalate l’accaduto al Parco e ai Carabinieri-Forestali.
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Se passeggiate con il vostro cane nell’habitat del plantigrado, tenetelo al guinzaglio per evitare che si avvicini a un orso, disturbandolo o attaccandolo, ma anche che lo conduca verso di voi se dovesse tornare indietro in cerca di protezione.
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Non date mai da mangiare ad animali selvatici e non abbandonate mai cibo e altri rifiuti organici nel bosco e nelle sue vicinanze, né nei pressi di rifugi. Tutti i rifiuti devono essere riportati a casa, oppure depositati in bidoni della spazzatura non accessibili alla fauna. È molto importante che gli orsi non associno fonti alimentari con la presenza umana, perché questo accentuerebbe i conflitti tra le due specie.