Un riconoscimento di cui si è parlato stamani, in un conferenza in sala consiliare, che ha visto la partecipazione del Sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli, dell’assessore alle Politiche Sociali, Antonella Allegrino, di Anna Colaiacovo, Tino Di Cicco e Giuseppe Mistichelli, rappresentanti dell’associazione “Lo Spazio di Sophia”, della professoressa Maria Valeri, del liceo “MiBe” e di Marisa Camplese, della Croce Rossa provinciale.
L’attività progettuale, avviata nella casa circondariale, è fondata su due fasi. La prima ha dato la possibilità ai detenuti di vivere un’esperienza di ricerca interiore e di condivisione, attraverso una serie di incontri di filosofia organizzati e condotti dagli operatori dell’associazione “Lo Spazio di Sophia”, che li hanno stimolati ad esteriorizzare le proprie idee, favorendo il processo comunicativo. La seconda fase prevede il recupero, attraverso la realizzazione di murales, di due elementi architettonici del carcere, situati in spazi di vita sociale dei detenuti e cioè la stanza per i colloqui con i familiari e il muro della zona all’aperto nella quale trascorrono l’ora d’aria.