Pescara – Si è tenuta ieri la prima presentazione alla stampa del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile elaborato dal Settore Mobilità e Sviluppo del Territorio del Comune di Pescara, il documento approvato dalla Giunta il 1 giugno verrà nuovamente presentato presentato con un Consiglio Comunale aperto. Alla presentazione di ieri erano presentii l sindaco, Marco Alessandrini, l’assessore alla Mobilità Stefano Civitarese Matteucci, il dirigente del Settore Giuliano Rossi, ol mobility Manager dell’Ente Piergiorgio Pardi insieme al l consulente dell’amministrazione professor Roberto Mascarucci, e tecnici comunali di competenza.
“Il primo passo di una pianificazione importante per il futuro della città” l’aveva definito ieri sindaco Marco Alessandrini plaudendo al lavoro svolto dall’assessore Civitarese Matteucci, dal settore Mobilità del Comune, dal professor Mascarucci “dà alla nostra città la possibilità di entrare in un circuito sostenibile e vivibile prima fra tutti i Comuni abruzzesi. Ci auguriamo che tale cammino –commentava il sindaco– proceda spedito e condiviso, con la collaborazione di tutti i soggetti del territorio e con l’auspicio che aiuti anche a sensibilizzare la cittadinanza ad un uso più consapevole dei mezzi pubblici e delle due ruote”.
“Pescara si dota di uno strumento di pianificazione e di rilancio che è una delle azioni prioritarie delle linee di mandato dell’Amministrazione comunale e che ci consentirà non solo di poter attingere a delle risorse per pianificare, ma anche di proporre una cultura nuova della mobilità – aveva illustrato l’assessore alla Mobilità Stefano Civitarese Matteucci – Siamo il primo Comune d’Abruzzo a dotarsi di un piano strategico volto a soddisfare la domanda di mobilità delle persone e delle imprese in ambito urbano e peri-urbano, allo scopo di migliorare la qualità della vita. Pescara è fra le 28 città italiane ad aver intrapreso questo cammino il cui primo atto di condivisione sarà il Consiglio Comunale aperto per illustrarne le linee e i contenuti. Il PUMS ci giova e apre possibilità importanti per accedere ad altri livelli di progettazione e di risorse, come il programma Polaris che resta di appannaggio dei Comuni che si sono dotati di tale strumento.
Il piano è stato elaborato secondo una visione di lungo periodo e prendendo in considerazione, oltre agli aspetti ambientali, anche costi e benefici sociali. Il PUMS nasce per farsi caricodi problematiche locali e di questioni globali come il cambiamento climatico e gli obiettivi di efficienza energetica. Si propone inoltre di integrarsi con gli altri piani esistenti, valorizzando i principi di integrazione, partecipazione, valutazione e monitoraggio. Il PUMS è per sua natura un piano fortemente orientato verso un possibile processo di governance che abbia lo scopo di contemperare (in una forma razionale di integrazione sinergica) le diverse “modalità” della mobilità urbana. Il documento approvato in Giunta comunale costituisce il riferimento strategico di attuazione del Piano che vedrà la sua piena elaborazione con un’ampia fase di consultazione pubblica e di confronto, a cui si darà ampio risalto, sia con incontri pubblici che attraverso un sito dedicato (http://versopescara2027.comune.pescara.it) che si concluderà con l’approvazione ultima da parte del Consiglio comunale. Abbiamo avviato un percorso che si concluderà in 20 mesi, durante i quali il piano sarà ampiamente condiviso con la comunità, i portatori d’interesse e i primi fruitori”.
“In particolare esso tende alla individuazione di azioni coordinate per il governo della mobilità – aveva aggiunto il professor Roberto Mascarucci, consulente dell’Amministrazione – con riferimento al modal split tra i sistemi pubblico e privato, ma anche tra le diverse declinazioni di entrambi. È un piano di breve/medio termine (previsione delle azioni a cinque anni, su una visione strategica a dieci anni), per cui si prevede che abbia una durata di dieci anni con una revisione ogni cinque. Punta a sei principali obiettivi: aumentare gli spostamenti urbani effettuati in bici; aumentare la velocità commerciale media del trasporto pubblico oggi troppo bassa e scoraggiante per i fruitori; estendere la rete di piste ciclabili sul territorio urbano; tenere sotto controllo i valori delle polveri sottili; implementare l’estensione complessiva delle Zone a traffico limitato; ridurre l’incidentalità sul territorio. Ad oggi a Pescara entra un traffico di circa 117.000 auto. L’obiettivo del piano è quello di portare al 50 per cento tale mobilità che oggi è notevolmente superiore, implementando al 15% l’utilizzo delle due ruote che ad oggi rappresentano il 2 per cento e al 35 l’utilizzo del trasporto pubblico locale che ad oggi si attesta sul 16 per cento. Obiettivi che il PUMS punta a raggiungere nel medio e lungo, ma in parte anche subito attraverso le azioni già in corso che vedono già il potenziamento delle reti ciclabili, la sostenibilità del trasporto pubblico e l’intermodalità fra mezzi di trasporto, come sta accadendo con la possibilità di trasportare biciclette sui treni. E’ un lavoro utile per la vivibilità e necessario perché con l’adozione di tale strumento sarà possibile anche accedere a risorse europee importanti per ripensare la mobilità delle città alla luce delle esigenze nuove della mobilità territoriale di area vasta”.
I Comitati cittadini “il PUMS presenta due profili di criticità”
“Il PUMS illustrato di recente dal Professor Civitarese, –scrive in una nota Ivano Angiolelli, portavoce dei comitati cittadini– apprezzabile nella minuziosa impostazione generale, presenta, a una prima lettura, due profili di criticità. 1) La prevista estensione del sistema filoviario in sede propria, bocciata di recente dalla Regione Abruzzo con l’annullamento del bando di gara per l’assegnazione della progettazione definitiva del secondo e terzo lotto inizialmente previsti (di cui non vi è traccia nel documento), sconta le inefficienze e le inadeguatezze progettuali accertate, e mai sanate, sul primo lotto in corso d’opera sulla cosiddetta strada parco Pescara- Montesilvano. Che viene considerato, con grave superficialità, quasi completato, mentre lo stato dell’arte è assai lontano dalla regolare entrata in esercizio dell’impianto. 2) Il piano prevede l’impiego, attraverso il progetto Polaris finanziato dalla Comunità Europea, di bus elettrici per il collegamento della zona alta alla zona bassa della città, riservando alla più vasta area pianeggiante l’impiego esclusivo del sistema filoviario.
Quando è notorio che i bus elettrici a batteria funzionano bene in pianura, mentre i filobus rendono al meglio proprio in presenza di dislivelli espressivi da superare. La vicina città di Chieti, insegna. Criticità, queste, che sviliscono non poco i fondamenti tecnici dello studio, relegandolo all’elencazione analitica di una serie completa di buone intenzioni, non adeguatamente suffragate da altrettante opportunità di effettiva realizzazione sul territorio.
I cittadini sono stanchi e disillusi”.
IL DOCUMENTO
Piano Urbano della Mobilità Sostenibile elaborato dal Settore Mobilità e Sviluppo del Territorio del Comune di Pescara 2017
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