Pescara – “A leggere le risposte dei consiglieri comunali di Montesilvano alle dichiarazioni fatte da me e Corrado Di Sante ti danno la cifra di come oggi una larga parte del cosiddetto gruppo dirigente sia colpevole non solo delle pessime scelte politiche ma anche e soprattutto responsabile dell’imbarbarimento del tessuto sociale.
Loro dovrebbero dare il buon esempio a partire dal linguaggio: dimenticano forse che anche la loro violenza verbale a Pescara ha portato due ragazzi in Ospedale. Esasperare il clima legittima chi poi dalle parole passa ai fatti” Questa la replica del Segretario regionale di SI Daniele Licheri alle critiche mosse da rappresentanti dell’amministrazione comunale di Montesilvano.
“Chi semina odio raccoglie violenza
e loro purtroppo sono
dei professionisti in questo”.
“Risposte come “metteteli in casa vostra” o “mettiamoli tutti su un aereo e spediamoli a casa loro” sono cliché beceri che vengono ripetuti come un mantra da consiglieri comunali, assessori di un comune di 50.000 abitanti.
Un livello basso, –commenta Licheri– primitivo, si gioca con la sofferenza sociale a cui loro non danno risposte ma anzi si impegnano a fomentare solletticando gli istinti più bassi di cittadini esasperati da mille problemi a cui da in pasto il nemico più semplice, chi è più povero di loro.
“La 4° città D’Abruzzo merita di meglio”
“Ovvio però che di fronte ad una classe dirigente così i costruttori possono dormire sonni tranquilli: loro imboniscono il pubblico e gli altri fanno affari serenamente” afferma Licheri.
”E il cemento aumenta in modo incontrollato”
“La sinistra definita da voi “criticona” vi avvisò: mancano le quote rosa in giunta, –ricorda il segretari SI– siete nell’illegalità, qualcuno di voi anche all’epoca mi criticò. Come andò a finire?
Feci il ricorso al tar che poi dopo un anno mi diede ragione costringendovi a “licenziare” un vostro assessore”.
“Ora ripartiamo con un esposto”.
“Una cosa mi rassicura: fortunatamente –conclude Licheri–non tutti i cittadini di Montesilvano hanno l’anello al naso e a furia di scherzare con il fuoco ci si brucia”.