Pescara. Un apparecchio Teleradiografo, acquistato nel 2013, costato 167 mila euro, abbandonato per due anni nel distretto sanitario di Pescara Nord. Nel 2015 si cerca di azionarlo per la prima volta e si scopre che il Detettore non è funzionante; per ripararlo servono altri 72,054 euro, ma la garanzia è scaduta dopo i due anni di abbandono.
Oggi 2017, a 4 anni dall’acquisto, il Teleradiografo giace abbandonato nel distretto di Pescara Nord.
Ne ha parlato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Domenico Pettinari, che a seguito di una segnalazione ha approfondito il caso di spreco di soldi pubblici all’interno della Asl Pescara: ”Denunciamo l’ennesimo disservizio e spreco perché 4 anni fa la Asl ha acquistato un Teleradiografo e lo ha allocato presso il Distretto Sanitario di Base di Pescara Nord pagandolo 167 mila euro e lasciandolo lì abbandonato. Dopo due anni, quando si cercava di metterlo in funzione, si scopriva che non funzionava un componente indispensabile, il detettore, e ci servono altre 70 mila euro per riparare questo componente, ma l’assurdo è che si è preceduto a questa attivazione dopo la scadenza della garanzia, quindi la ditta venditrice naturalmente chiede i soldi prima di fare i lavoro e rimane tutto così abbandonato in quella struttura, quindi non si è messo ancora in funzione e non si è acquistato questo componente dopo la scadenza della garanzia. Tutto questo comporta che i cittadini devono ancora riversarsi presso l’Ospedale di Pescara, ingolfando così i servizi di accettazione, i macchinari che ci sono nell’Ospedale, ma che dovrebbero servire prioritariamente per i pazienti per fare le lastre. Non solo, la mancata funzionalità del radiologo nel Distretto porterà i pazienti anche vero le strutture private accreditate. Quindi con maggiori costi per l’utenza e per tutta la collettività, questo è gravissimo. Nei prossimi giorni faremo anche una segnalazione ai Nas per verificare se ci siano state delle responsabilità. Abbiamo fatto anche un’altra denuncia forte, dopo che ce ne siamo già occupati negli anni passati, presso il reparto di Dialisi, dove i pazienti si sottopongono a questa terapia molto invasiva e anche molto dolorosa, non funzione il sistema di refrigerazione. Fa molto caldo, i pazienti ci hanno chiesto aiuto, non ce la fanno più. È assurdo che nella Direzione Generale e negli uffici amministrativi ci siano condizionatori che funzionano bene ed i pazienti poi sono costretti a sottoporsi a cure in questi luoghi molto caldi. Quindi noi torniamo a denunciare con forza e chiedere alla Asl di porre rimedio a questa situazione. Naturalmente chiediamo sempre che chi ha sbagliato, che chi abbia delle responsabilità debba pagare perché i cittadini e la collettività lo pretendono”.