“Abbiamo voluto organizzare una festa che sia una festa – ha sottolineato il prefetto di Chieti, Antonio Corona – perché questo noi intendiamo, infatti anche il programma che abbiamo messo su va in questa direzione. Speriamo che sia un momento di grande partecipazione da parte della cittadinanza innanzitutto perché ovviamente è importante il momento istituzionale in se, ma per noi è anche importante la partecipazione della gente, del cittadino ed è per questo che stiamo organizzando, e come stiamo organizzando, questa giornata. Ci saranno tre momenti: si comincerà con un momento istituzionale, il 1° giugno alle 17.45 al Marrucino, continuerà alla Casina dei Tigli la sera con un evento prettamente di intrattenimento e poi la mattina dopo alle 9.30 ci sarà la celebrazione ufficiale vera e propria. È un momento importante per tutti: se noi oggi siamo come siamo nel bene o nel male, è merito di tutti, per la democrazia e la libertà che sono venuti insieme alla Repubblica, la stessa parità tra uomo e donna ha avuto un grosso impulso grazie proprio alla partecipazione al Referendum Costituzionale. Secondo me non si fa mai sufficientemente caso alle cose che si hanno. C’è da fare tanto perché è un work in progress perché la libertà, la democrazia è iniziata tantissimi anni fa con i greci, non ha mai smesso di svilupparsi e di perfezionarsi, per cui non c’è un momento in cui diciamo ‘bene, abbiamo fatto la democrazia e la libertà’, cambiano i tempi, cambian le situazioni, l’importante è mantenere la barra al centro e sapere dov’è che si vuole andare. Questo comunque non è un movimento collegabile alle sole istituzioni, perché le istituzioni rappresentano la gente e se la gente non è con le istituzioni e viceversa è più difficile il cammino”.
Questo è il programma nel dettaglio: il 1° giugno “…aspettando la Repubblica” al Teatro Marrucino alle ore 17.45 con ingresso libero. Si tratta di una tavola rotonda condotta da Primo Di Nicola, direttore de Il Centro, con la partecipazione, oltre che del prefetto Antono Corona, di Luciano D’Alfonso, presidente della Regione Abruzzo, Umberto Di Primio, sindaco di Chieti, Mario Pupillo, presidente della Provincia di Chieti, Carmen Della Penna, professore associato di Storia Contemporanea all’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara. nella circostanza saranno consegnate le onoreficenze Omri e le medaglie d’onore. Alle ore 21 alla Casina dei Tigli (Villa Comunale) all’aperto si terrà la serata musicale con il Concertino Italiano con brani famosi anni ’40-’50. Il 2 giugno “…tra la gente” nei luoghi della città, con inizio alle ore 9.30 dinanzi alla Prefettura-Palazzo del Governo, piazza Umberto I per proseguire e poi concludersi al Monumento ai Caduti (Villa Comunale) con il seguente programma: ore 9.30 inizio manifestazione con composizione e avvio corteo; ore 10.15 circa arrivo corteo e continuazione manifestazione, fino alla conclusione.
“Sempre con viva collaborazione accogliamo l’invito del signor prefetto nel dare una mano, nel collaborare in quella che ritengo la festa civile più importante che abbiamo in Italia – ha affermato l’assessore alla Cultura e alle Manifestazioni del Comune di Chieti, Antonio Viola – è sicuramente la Festa della Repubblica, la Festa dell’Unità Nazionale, è la festa dove ognuno di noi si riconosce perché da un po’ di anni è anche la Festa delle Forze Armate, per cui noi abbiamo un grosso riconoscimento nei confronti delle forze dell’ordine. Certamente il nostro Paese ha una grossa tradizione democratica, ma ahimè la nostra democrazia va difesa, va puntellata perché noi ogni giorno viviamo degli episodi, mi riferisco chiaramente al terrorismo, che ci portano indietro di secoli e secoli. Quindi festeggiare non è solo un momento di svago, mi piace anche il fatto che questa non è solo la festa delle istituzioni, ma della gente, quindi è molto significativa. La gente, il popolo nella sua interezza deve vivere i propri valori chiusi nella Repubblica, deve essere così per ognuno di noi. La Repubblica ci ha dato e ci continua a dare molto, ci ha dato una stagione di libertà e democrazia così ampia, 71 anni, quindi sono veramente dei valori che vanno coltivati”.