La riunione ha permesso di porre le basi per avviare un attento discorso sulla destinazione dell’immobile e dell’intera area in cui insiste, partendo da alcuni assunti inequivocabili:
la struttura, già fatiscente, è stata ulteriormente e irrimediabilmente deteriorata dagli eventi sismici e meteorologici dei mesi passati;
il suo recupero totale è nei fatti improponibile, in ragione anche di alcune sopravvenienze, quali la costruzione delle Gallerie del Lotto Zero che impediscono di aggiungere ulteriore peso al terreno; le prescrizioni connesse alla realizzazione di strutture di natura sanitaria, che impongono standard non più realizzabili con un immobile così concepito; le condizioni stesse dell’immobile;
l’esistenza di un vincolo archeologico legato al valore culturale del bene, impone la salvaguardia della testimonianza e della memoria storica dello stesso;
i costi dell’operazione di recupero e riqualificazione, potrebbero essere particolarmente elevati, di non facile reperimento e non proponibili in una fase in cui il territorio di Teramo ha priorità di più stringente natura.
L’insieme di questi fattori, rende l’intera operazione particolarmente complessa e impone una concertazione di intenti tra le parti in causa: concertazione che è stata pienamente raggiunta nel corso del Tavolo e che ha portato ad una prima decisione. Sarà predisposto un progetto che prevede il risanamento dell’intera area, con la salvaguardia del valore storico-testimoniale di alcune sue parti e l’abbattimento di quelle di minor rilevanza. Tale progetto verrà predisposto in totale sintonia tra le parti intervenute, e si arricchirà del contributo che ciascuna istituzione, per le proprie competenze, potrà apportare. Il procedimento, in tal modo, svilupperà una fase di analisi, una successiva fase di valutazione e una definitiva di approvazione, fino al confronto con il territorio.
Il Sindaco Brucchi incontrerà nelle prossime settimane i responsabili regionali ed anche nazionali di enti ed istituzioni con cui interagire e sottolinea, in chiusura, che il recupero di un’area ora così compromessa, va ad inserirsi in un più articolato e generale programma di riqualificazione dell’intero quartiere di Porta Romana; infatti, proprio da una intelligente, condivisa e strategica opera di ristrutturazione e recupero anche degli altri contenitori in esso presenti, l’intera zona potrebbe trarre nuova linfa e trovare occasione irrinunciabile per il suo rilancio e la sua rivitalizzazione.