“Presentiamo la festa parrocchiale ormai cittadina e diocesana da tantissimi anni – dice il presidente Francesco Pagnanelli – Lo facciamo con una conferenza che intende rimettere al centro le feste patronali perché le feste identitarie, eventi di aggregazione culturale e sociale delle città. Una festa molto sentita dai fedeli, a cui si aggiunge un programma particolarmente ricco di ospiti di grande richiamo rispetto all’anno passato. Per l’intrattenimento che accompagna la festa, l’evento di punta sarà il concerto di Dodi Battaglia, membro storico dei Pooh, che si sono appena sciolti. Una presenza che apre i confini della festa a chi viene da fuori Pescara. Scanditi e di grande emozione saranno gli appuntamenti religiosi, che sono storicamente molto partecipati, dall’esposizione della statua che si terrà venerdì alle ore 18 presso la Basilica, alla messa e processione di domenica”.
“Presentiamo una delle feste religiose maggiori della città – aggiunge l’assessore Giacomo Cuzzi – da salutare con favore anche lo sforzo organizzativo del Comitato e della gente che da sempre la sostiene. Quest’anno la festa è inserita nel calendario degli eventi dell’Amministrazione comunale, per la sua storicità e per un concerto molto importante che la chiuderà lunedì. Sono tre le grandi feste che abbiamo e che interessano zone non del tutto centrali: Colli, San Cetteo e Sant’Andrea. Un segno, questo, dell’importanza della città diffusa che stiamo cercando di sottolineare con ogni evento e progetto. In questa occasione c’è anche un aspetto per quanto riguarda la presenza delle giostre che completeranno tutta la manifestazione e che sottolineano il lavoro importante che c’è dietro, affinché tutto possa svolgersi al meglio. L’invito è dunque a partecipare numerosi”.
“E’ una festa che si radica nella storia di Castellamare Adriatico dal 1757 quando il vescovo di allora consacrò la chiesa della Madonna dei Sette dolori e ordinò che venisse celebrata ogni anno in tale ricorrenza una festa – racconta Padre Vincenzo Di Marcoberardino – La consacrazione avvenne il 30 maggio, giorno della Pentecoste di quell’anno e poi la festa venne spostata alla prima domenica di giugno. La celebrazione è legata dunque alla consacrazione della chiesa. Quest’anno corona anche un lavoro sulla nostra storia, perché abbiamo computerizzato i dati dei battesimi dal 1667 al 1914, un’opera molto importante per restituire memoria alla cittadinanza. Nel libretto dedicato alla Festa c’è poi un pensiero su Maria Santissima e la Riforma protestante, questo in occasione dei 500 anni dalla Riforma. Una scelta che arriva da alcuni scritti di Martin Lutero dedicati alla Madonna che è madre di Dio e anche della Chiesa e che nel caso della Madonna dei Sette Dolori, è anche protettrice della Diocesi e della città”.
“Questa festa ci rappresenta e ogni pescarese vi è fortemente legato – aggiunge l’assessore Paola Marchegiani – Bello è il lavoro di ricerca e storico, perché c’è sempre necessità di approfondimento culturale, perché la comunità diventa tale proprio per la presenza di questi valori. Bella la coesione che accompagna la festa: un tempo c’era la tradizione che chi aveva lasciato i Colli, venisse invitato da chi restava per vivere questa giornata insieme. Credo che in alcune case sia ancora così, ma è importante che la città ritrovi la sua identità piena anche attraverso i suoi riti”.
“E’ la Festa di un Santuario molto speciale – conclude il consigliere Marco Presutti – Tutti i Santuari hanno da sempre la caratteristica di essere meta di fedeli da altre parti del territorio. Parliamo poi di una Basilica minore, titolo che lega la chiesa al Papa, un luogo, infine, dove la presenza dei frati equivale da sempre ad una maggiore possibilità di ricevere e accogliere i fedeli”.