“La nostra è una festa storica che si ripete da secoli a Caprara” ricorda Fagnani. “Ringrazio tutti quelli che fanno parte del comitato, la parrocchia, l’amministrazione comunale e le autorità, gli sponsor e i cittadini che hanno contribuito”
“E’ sempre importante che una tradizione antica continui a rinnovarsi” ha detto il sindaco Luciano Di Lorito “La memoria delle celebrazioni a Caprara si perde nel lontano passato della nostra comunità, e tuttavia mantiene intatto il fascino e l’entusiasmo proprio di ogni festa popolare. E’ con grande piacere che saluto tutti gli organizzatori e i tanti cittadini che si uniranno alle celebrazioni”.
Assieme al programma della festa sono stati distribuiti una poesia dialettale sul progresso e una serie di detti di San Filippo: la prima mette nel mirino internet, i telefonini, e i ragazzi costretti a vivere sulle spalle dei genitori (“lu monne è tutt sfasciat”). Un pessimismo al quale però risponde una massima del santo, che nel 1500 aveva già le idee chiare: “Non voglio scrupoli, non voglio malinconie”.