Montesilvano – Prosegue senza sosta l’attività di contrasto alla prostituzione messa in atto dall’Amministrazione Maragno. Nei primi 4 mesi dell’anno, da gennaio ad aprile, la Polizia Locale ha elevato circa 12.700 euro di sanzioni nei confronti di clienti e prostitute.
La sanzione per chi infrange il divieto assoluto, su tutto il territorio di Montesilvano, per i conducenti e gli occupanti di mezzi di trasporto che percorrono strade in prossimità di abitazioni, luoghi pubblici o demaniali o aperti al pubblico, di contrattare, concordare prestazioni sessuali o trattenersi, anche solo per chiedere informazioni con soggetti che esercitano attività di meretricio su strada o che per l’atteggiamento, l’abbigliamento, o le modalità comportamentali, ne manifestino l’intenzione, ammonta a 450 euro. 309 invece la sanzione per le prostitute.
«Grazie al progetto “Antidegrado sicurezza urbana” – afferma il sindaco Francesco Maragno – con cui abbiamo introdotto il terzo turno per gli operatori della Polizia Locale non soltanto nei mesi estivi, ma per tutto l’anno, proprio dal mese di aprile, abbiamo intensificato significativamente i controlli, proprio in materia di antiprostituzione. Questo ci ha permesso di incrementare le sanzioni, potenziando quindi l’azione deterrente nei confronti di chi, purtroppo, incentiva il fenomeno della prostituzione». Nel solo mese di aprile infatti sono ben 31 le multe tra clienti e prostitute.
«Quest’attività – dice ancora il sindaco – è affiancata dal prezioso apporto delle altre forze dell’Ordine, oltre che dall’azione della Comunità Giovanni XXIII, con la quale collaboriamo da ben 3 anni. Anche per il 2017 infatti abbiamo sottoscritto la convenzione con l’associazione che si occupa di aiutare le ragazze sfruttate dalla prostituzione a fuggire da questa terribile schiavitù. I volontari escono settimanalmente, fornendo un momento di conforto alle ragazze, aiutandole a trovare il coraggio per allontanarsi da quel mondo».
Affermo che, anche con le nuove disposizioni legislative, le Ordinanze Sindacali ed i Regolamenti di Polizia Urbana devono essere conformi ai principi generali dell’Ordinamento, secondo i quali la prostituzione su strada non può essere vietata in maniera vasta ed indeterminata. Di conseguenza, i relativi verbali di contravvenzione possono essere impugnati in un ricorso. In più per le medesime ragioni, i primi provvedimenti suddetti non possono essere emessi per problematiche permanenti ed i secondi non possono riguardare materie di sicurezza e/o ordine pubblico.